Perché l'assassinio di Kennedy fece slittare l'uscita del Dottor Stranamore?

Il traguardo dei sessant'anni, beh, verrà raggiunto «solo» il prossimo 29 gennaio. Eppure, Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba è tornato alla memoria di molti, oggi. E il motivo è legato a doppio filo a un altro anniversario: l'uccisione di John Fitzgerald Kennedy, allora presidente degli Stati Uniti, a Dallas. La cui figura è stata ricordata dall'attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden: «Ha portato gli USA sulla Luna e oltre». Già.
La pellicola di Stanley Kubrick, all'epoca, non poteva essere più attuale. Mostrò al mondo che temi come la minaccia nucleare e la Guerra Fredda potevano essere trattati con ironia. Amara ironia, certo. Soprattutto, il film uscì in un momento di altissima tensione fra il blocco occidentale e quello sovietico. Kubrick, beh, decise di insistere. Di dedicare, insomma, un intero progetto al cosiddetto «incubo nucleare». Una scommessa, diciamo. Rivelatasi vincente, grazie anche al genio e al talento di Peter Sellers. Sì, era e rimane possibile ridere dell'Apocalisse. Di un attacco nucleare ordinato da un colonnello fuori di testa, del gioco diplomatico per risolvere la situazione nella stanza della guerra, dei folli discorsi del dottor Stranamore per salvare solo e soltanto i potenti dopo il disastro.
Kubrick basò la pellicola sul romanzo Red Alert di Peter George. L'ironia, inizialmente, non era stata considerata. Il dottor Stranamore, infatti, nelle intenzioni del regista doveva essere un dramma. Ma il tema, a Kubrick, sembrava troppo paradossale per risultare serio. E così, assieme allo sceneggiatore Terry Southern optò per una sorta di black comedy satirica. Inventando, al contempo, il personaggio del dottor Stranamore, uno scienziato ex nazista diventato americano.
D'accordo, ma la morte di Kennedy? Eccoci: l'anteprima del film, riservata alla stampa, era stata fissata per il 22 novembre 1963, a New York. La realtà, però, incredibilmente fu più forte e potente del cinema. Poche ore prima della proiezione, infatti, il presidente Kennedy venne ucciso a Dallas. Di conseguenza, l'anteprima venne annullata. Non solo, la première per il pubblico, a Londra il 12 dicembre del 1963, venne rimandata. La Reuters, a suo tempo, spiegò che la Columbia Pictures cancellò la prima mondiale per rispetto verso Kennedy.
Ma l'assassinio di Kennedy non modificò soltanto la data di uscita del film. Kubrick, infatti, rimise mano al prodotto. Nella pellicola originale, infatti, c'era un riferimento a un «bel weekend a Dallas». La città in cui Kennedy venne ucciso. Nella versione definitiva, Dallas lasciò il posto a Las Vegas.
Poco male: Il dottor Stranamore uscì a fine gennaio, l'anno successivo, incassando 9 milioni di dollari al botteghino. Una cifra importante, allora.
Un successo, dicevamo, reso possibile anche da Peter Sellers. Capace di interpretare tre ruoli: il presidente Merkin Muffley, il colonnello Lionel Mandrake e, ovviamente, il dottor Stranamore. I ruoli previsti, per lui, erano addirittura quattro. Ma l'attore, alla fine, declinò la parte del maggiore T.J. Kong. Quello che, nel film, cavalca la bomba gettandosi da un aereo. Sellers, inglese, non si sentiva particolarmente a suo agio con l'accento texano previsto dal personaggio.
Quanto alla sala della guerra, venne creata all'interno degli Shepperton Studios, nei pressi di Londra, da Ken Adam. L'ambiente venne definito mastodontico. Kubrick, di suo, sebbene il film fosse in bianco e nero insistette affinché il tavolo attorno al quale sedevano i potenti della Terra fosse ricoperto da un panno verde. Proprio come nei tavoli da gioco. Decidere se usare la bomba, agli occhi di Kubrick, era qualcosa di paragonabile a una partita di poker.
Il carattere ludico avrebbe dovuto emergere anche dal finale originale, poi tagliato, con una grande battaglia a torte in faccia. Al di là dell'ironia, Il dottor Stranamore presentava altresì molti dettagli rivelatisi veri, come il sistema di difesa americano basato sui bombardieri B-52 armati di atomica e in stato di allerta di volo.
