Personaggi

Tutta la sofferente umanità dei supereroi di Stan Lee

Cento anni fa nasceva il «re dei fumetti» newyorchese che, inventando l'Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, Iron Man, Hulk e molti altri, trasformò la piccola casa editrice Marvel Comics in un impero dell'intrattenimento multimediale
© Jordan Strauss/Invision/AP)
Max Bunker
28.12.2022 06:00

Stan Lee, il cui vero nome era Stanley Martin Lieber, nacque il 28 dicembre del 1922 a New York, primo figlio di Celia e Jack, due immigrati ebrei con origini romene. Inizia a lavorare da ragazzo presso la Timely Comics in qualità di addetto alle copie per Martin Goodman. È questo il suo approccio con l’azienda che successivamente diventerà la «sua» Marvel Comics. Nel 1941 firma, con il soprannome di Stan Lee, il suo primo lavoro, che viene pubblicato su un numero di Capitan America come riempitivo. Ma nei primi anni Sessanta, dopo vent’anni di gavetta Lee era sul punto di lasciare quando ricevette l’ordine dal suo capo di emulare una linea di supereroi della rivale DC Comics. Il gruppo che Stan Lee come sceneggiatore e il disegnatore Jack Kirby idearono fu la «famiglia» di eroi che compone i Fantastici Quattro, pubblicati per la prima volta nel 1961. Nacquero presto Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men (1963) dalla collaborazione con Kirby, Devil (nell’originale Daredevil, 1964) con Bill Everett e il Dottor Strange (1963) con Steve Ditko, dalla cui collaborazione era nato anche il personaggio Marvel di maggior successo, l’Uomo Ragno, nel 1962. A ognuno dei personaggi su cui lavora Lee offre un’umanità sofferta, così che il supereroe non è più un protagonista invincibile e privo di problemi, ma ha tutti i difetti degli uomini comuni, dall’avidità alla vanità, dalla malinconia alla rabbia. Nel 1981 Lee si trasferisce in California per lavorare sui progetti cinematografici e televisivi della Marvel, anche se non lascia del tutto la carriera di scrittore, continuando a sceneggiare le strisce di Spider-Man destinate ai quotidiani. Stan Lee prenderà parte a tutti i film Marvel dedicati ai suoi supereroi comparendo anche in altre decine di serie Tv, film e cartoni animati. Si è spento a Los Angeles il 12 novembre 2018.

«La rivoluzione dei super problemi»

Negli anni Settanta passavo le mie ferie al mare a Forte dei Marmi. Lì trovavo una grossa quantità di materiale estero, l’edicola principale aveva un angolino laterale per la stampa italiana e quattro quinti per la stampa estera inclusi i fumetti. Fu lì che vidi per la prima volta gli albi della Marvel con titoli a me sconosciuti come Daredevil, Hulk, Iron Man, Fantastic Four e Spiderman tra gli altri. Il nome dell’autore era di un certo Stan Lee, mai sentito prima. Comperai una copia per ogni titolo e mi misi a leggere con attenzione. Capii subito che il signor Stan Lee stava rivoluzionando il fumetto tradizionale e lo slogan che accompagnava le copie «supereroi con super problemi» lo confermava. Salto tutta la fatica che feci per trovare una traccia che mi portasse a trattare con la Marvel, ma alfine ci riuscii e incominciai a stampare Spiderman e Daredevil (tolsi il Dare e lasciai solo Devil, titolo più diretto) il primo anno levendite furono senza lode e senza infamia, poi esplose Spiderman che tradussi in Uomo Ragno perchè sul mercato c’era un titolo in inglese identico. Il successo de L’Uomo Ragno «trascinò» tutti gli altri. I responsabili di Lucca Comics capirono che la presenza di Stan Lee sarebbe stata grossa pubblicità per loro, così alfine incontrai il grande Stan per la prima volta con la moglie Joan con i quali instaurai subito un autentico rapporto amichevole. Gli inviti che ebbi a Los Angeles non si contano, eravamo così uniti da sembrare di conoscerci da millenni. Quando andavano a cena nel miglior ristorante del momento, mangiavamo con appetito senza trascurare qualche buon vino californiano. Alla fine eravamo un po’ ebbri e ci mettevamo a cantare canzoni dai musical piu’ famosi (Joan aveva una bellissima voce ). Gli americani non erano abituati a queste esibizioni ma invece di protestare ci battevano le mani. Poi con Stan parlavamo di «comics» e stavamo studiando un progetto insieme quando apparvero i Manga che scrissero un altro tipo d’aggiornamento. Stan e Joan ci hanno lasciati ma il loro ricordo sarà sempre in me. Chiudo con una piccola facezia. Siamo nel 1976 a Lucca. Stan era venuto per la prima volta. Tutti i presenti erano sicuri che l’organizzazione avrebbe premiato Stan, invece il premio andò alla memoria di Walt Disnery , morto da poco. Stan, da gran signore, non battè ciglio, Joan invece ebbe da ridire e io mi unii a lei. Bastava creare un premio speciale per Disney e lasciare quello di miglior scrittore di fumetti a Stan. Per oltre 20 anni a Lucca non ci andai più.