Venezia, il Leone d'oro a Jim Jarmusch

Il Leone d'Oro per il miglior film della 82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia va a Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch (Stati Uniti, Irlanda, Francia). Il film è costruito su tre storie che esplorano i rapporti fra genitori e figli. Nel cast Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling.
Il Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria va a The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia). Il film rievoca la storia vera della bambina di cinque anni morta a Gaza durante un attacco dopo aver parlato per ore al telefono con gli operatori della Mezzaluna Rossa che hanno tentato invano di salvarla.
Il Leone d'Argento - Premio per la migliore regia va a Benny Safdie per il film The Smashing Machine (Stati Uniti), biopic sul campione di MMA Mark Kerr.
Il Premio Speciale della Giuria va a Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi (Italia), racconto di una Napoli inedita.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile va a Toni Servillo per il film La Grazia di Paolo Sorrentino (Italia). È la prima volta che l'attore vince una coppa alla Mostra.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile va a Xin Zhilei per il film Ri Gua Zhong Tian (The Sun Rises On Us All) di Cai Shangjun (Cina).
Il Premio per la migliore sceneggiatura va a Valerie Donzelli e Gilles Marchand per il film À pied d'œuvre (At work) di Valerie Donzelli (Francia), ispirato da una storia vera.
Il film vincitore
«Non so assolutamente da dove mi sia venuta l'idea, ma per me è sempre stato così. So solo che l'ho scritto in sole tre settimane e che considero questo film in tre parti un'opera unica. Scrivo poi già immaginando gli attori che reciteranno un certo ruolo e il risultato, devo dire, mi ha soddisfatto molto».
Così Jim Jarmusch ha raccontato al Lido del suo Father Mother Sister Brother film in tre episodi e girato in tre città (Parigi, Dublino e News Jersey) con cui ha debuttato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo il Leone d'Oro.
Quasi impossibile raccontare la trama: ci troviamo nel pianeta Jarmusch, ma i tre episodi raccontano con fredda leggerezza dei mali della famiglia nelle sue varie declinazioni e nella sua cronica anaffettività. Mega cast composto da Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps, Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat e Françoise Lebrun.
E ancora Jarmusch, regista, sceneggiatore e musicista statunitense: «Quando giro un film, anche se ha una trama semplice, mi richiede una grande concentrazione e mi stanco molto. A fine riprese, devo dire, ero esausto. È molto più difficile lavorare sui particolari che riprendere un gruppo di scatenati zombie che esce da un treno».
Il cineasta non è sottratto a una domanda sul rapporto tra Mubi, che distribuirà il film in diversi Paesi, e la società di private equity Sequoia Capital che sostiene diverse start-up israeliane nel settore della tecnologia della difesa. «Sono sconcertato», ha spiegato Jarmusch.
«Ho un accordo di distribuzione su alcuni territori con Mubi, comunque si sa che tutti i soldi che vengono dalle corporate sono soldi sporchi. Certo, potrei evitare di fare film, ma è una cosa che mi piace troppo. Comunque, ripeto, non siamo noi che dobbiamo affrontare questo, ma Mubi».
Sia Cate Blanchett che Charlotte Rampling hanno raccontato il particolare clima sul set di Jarmusch. «Sono una sua fan da sempre. Sul set io gli chiedevo sempre: "Perché facciamo questo o quest'altro?". E lui rispondeva: "Non lo so". Si lavora sempre come in un flusso di coscienza, si creano universi particolari, ma c'è sempre una grande poesia», ha sottolineato Blanchett.
Anche per Rampling è una magia: «Non so come capita, ma con lui noi attori diventiamo tutti registi: così posso dire che, pur non avendo visto il film, so già esattamente quello che vedrò».