Verso il natale

Come sopravvivere alle feste in famiglia

Mancano otto giorni a Natale e tra regali dell’ultimo minuto, spesa alimentare, regole e discussioni infinite sui vaccini, l’obiettivo è fare in modo che il «ritrovarsi» non si trasformi in un totale disastro
© Shutterstock
Red. Online
17.12.2021 10:45

Mancano otto giorni a Natale. Non è per mettervi ansia, soprattutto ai ritardatari dei regali, ma sono in arrivo pranzi e cene in famiglia. E quest’anno, di nuovo, non ci saranno solo i soliti «ma il fidanzatino lo hai trovato?» e «quando ti laurei?», bensì pure i «sei vaccinato?», «la terza dose la fai?». Per i meno fortunati, pure i discorsi su «dittatura sanitaria» e libertà negate. Lasciamo a ognuno la gestione della propria parentela - invitando alla prudenza e al buonsenso in un momento in cui i contagi sono in rialzo -, e in questo pezzo ci limitiamo a fornire qualche consiglio utile per sopravvivere al Natale allontanando tutto ciò che potrebbe andare storto.

Primo. Il cibo. È l’aspetto fondamentale delle feste. Se siete invitati, il più è già fatto. Ve la caverete portando con voi un buon vino e il panettone. Ma attenti: meglio puntare su uno di quelli artigianali, farete bella figura. E non dimenticate eventuali intolleranze o allergie, un occhio di riguardo per celiaci e intolleranti al lattosio è sempre super apprezzato, anche dalla suocera. Se invece la festa è a casa vostra... beh, buona fortuna. Il consiglio è di non cimentarsi in nuove ricette mai provate prima, rischierete di dover ricorrere al delivery all’ultimo momento. E di iniziare a cucinare in anticipo, altrimenti gli ospiti si daranno a vino e salatini. Non costringetevi però a passare la giornata in cucina mentre gli altri mangiano, vi vorranno sicuramente a tavola con loro. Qualcuno è diventato vegetariano e non lo sapevate? Meglio avere in dispensa formaggio, uova, verdure veloci da preparare e, perché no, qualche hamburger vegetale. Il dolce? Panettone o pandoro, ovviamente. Ma se avete voglia di accompagnarlo con una crema al mascarpone, i vostri invitati lo apprezzeranno molto di più e non rischierete di aprirlo e tagliarlo per poi ritrovarvelo praticamente intatto e già secco.

Gli auguri. Anche se non fate parte dei nostalgici dei biglietti di auguri colorati, la tecnologia può venirvi in aiuto. Affidarsi a messaggini standard, immagini e gif trite e ritrite, però, non vi farà fare bella figura. Non si pretendono frasi a effetto o strappalacrime, ma un piccolo sforzo almeno per chi vi è più vicino sarà sicuramente apprezzato. Soprattutto se passate un giorno di festa a casa loro o in loro compagnia. Il pacchettino regalo non accompagnato dal biglietto appare sempre un po’ orfano di personalità.

L’accoglienza. Se Pasqua è con chi vuoi, Natale è con i tuoi. Ciò, va da sé, può generare qualche tensione. Che va evitata come la peste. Non è necessario sotterrare eventuali asce di guerra arrugginite solo perché «siamo tutti più buoni», ma almeno sarebbe il caso - a casa propria o degli altri - cercare di evitare di rispolverare vecchi rancori e aggirare argomenti scottanti. Non turbiamo un’occasione che potrebbe essere gioiosa e, mai dimenticarlo, evitiamo di mettere a disagio noi e gli altri. E se ci accorgiamo che la conversazione sta prendendo una brutta piega, o potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno, facciamo il primo passo per correggere il tiro. Sarà apprezzato da tutti (o quasi). Un po’ di spirito natalizio non guasta mai (ma anche un brindisi). Se siete voi ad apparecchiare, disponete gli ospiti in modo da tenere lontani i soggetti in conflitto tra loro.

Bambini. Il Natale per loro è magia. Costringerli a stare tutto il giorno a tavola, seduti composti, è una tortura. Pensate a un menù a loro dedicato se sapete che hanno gusti un po’ «difficili». E quando hanno voglia di alzarsi da tavola, permetteteglielo. Magari lasciategli aprire qualche regalino pensato per intrattenerli durante la festività, mentre gli adulti conversano. Loro, se occupati, saranno più felice e tranquilli, voi potrete godervi la giornata.

Regali. Non sono un obbligo e, soprattutto, non è una gara a chi spende di più. Evitate di mettere in imbarazzo o creare spiacevoli disparità. È vero, si pensa «se mi presento a mani vuote faccio brutta figura». Di base è meglio niente che buttare via soldi, ma su questo punto ognuno fa per sé. E a Natale sembra che la regola non valga. Cercate almeno di fare in modo che non siano fonte di stress e, anche se all’ultimo minuto, magari preferite prodotti locali e il «fatto a mano». Oppure, meglio ancora, la beneficenza. Se scartate una sorpresa indesiderata, sorridete e ringraziate comunque. O, perlomeno, buttatela sul ridere.

Qualcuno a voi caro è assente per motivi di forza maggiore? La tavolata può dedicargli un momento, con un saluto generale in videochiamata. Ma fate in modo che sia veloce. Altrimenti potrebbe trasformarsi in un teatrino in cui tutti urlano, dall’altra parte rispondono con qualche secondo di ritardo e qualcuno comincerà a estraniarsi perdendosi nello schermo del suo telefonino.

Va bene, un piccolo pensiero sulla situazione COVID-19 lo esprimiamo, ma a titolo prettamente personale. Per non rischiare, soprattutto se a tavola saranno presenti persone anziane e fragili, sottoporsi a un tampone fai-da-te prima di riunirsi costa davvero poco. E consente di vivere le festività con il cuore un pochino più leggero.

Buon Natale!