La curiosità

Cos’è il Blue Monday e perché è una bufala

Oggi, secondo una teoria strampalata e priva di fondamento, sarebbe il giorno più triste dell’anno: ma si tratta di una trovata pubblicitaria
© CdT/Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
18.01.2021 13:05

Oggi, 18 gennaio, ricorre il Blue Monday. Il giorno più triste dell’anno. Una ricorrenza particolare, di per sé una bufala. Banalmente, è impossibile stabilire con certezza che, appunto, quella di oggi sia la giornata più nera per le nazioni al di sopra dell’Equatore. Ma di motivi per non credere a questa bizzarra teoria sono diversi.

Alla base, leggiamo, ci sarebbe addirittura una formula matematica. Che tiene conto di diversi fattori, come il meteo, il calo di motivazione dopo Natale e addirittura i sensi di colpa per i soldi spesi. Una formula creata dallo psicologo Cliff Arnall, professore all’Università di Cardiff. Ma lo stesso istituto, da tempo, ha preso le distanze ricordando che Arnall era un semplice tutor che lavorava in una scuola collegata all’Università. Eppure, il mito del Blue Monday resiste. E si rinnova di anno in anno.

Ma quale psicologo

Per risalire alle origini della bufala bisogna ripescare una campagna pubblicitaria di Sky Travel, anno di grazia 2005. Lo studio alla base di quella campagna non aveva – ovviamente – nessun fondamento scientifico. Di fatto, Sky Travel aveva promosso un’iniziativa senza argomenti validi per convincere i propri clienti che la tristezza andava combattuta con un’arma specifica: la prenotazione di un viaggio. Lo stesso Arnall, a distanza di anni, confessò di aver partecipato – previo compenso – al tranello. Da allora, in ogni caso, la narrazione del Blue Monday è diventata virale e, giornalisticamente, si ripete di anno in anno con tanto di articoli a tema e consigli su come superare la depressione. Una patologia, quella sì, reale che andrebbe ovviamente trattata con serietà.

E c’è pure il giorno più felice...

Arnall, sempre lui, aveva prodotto anche il «calcolo» per il giorno più felice dell’anno. Si tratterebbe di una data variabile alla fine di giugno, legata all’arrivo dell’estate, all’attività all’aria aperta e ad una maggiore propensione alle relazioni. Ma, anche qui, siamo di fronte ad una bufala: a questo giro, fu un’azienda di gelati a pagare Arnall (poco meno di duemila sterline) per fini meramente commerciali. Sono differenti, va da sé, i fattori per stabilire la felicità di un popolo. Senza scomodare il Bhutan autoproclamatosi nazione più felice della terra. Sul tema si sono chinati psicologi (veri) ed economisti.

La canzone? Non c’entra

Blue Monday è, anche, il titolo di una fortunata canzone dei New Order. Fu incisa nel 1983 e non ha nulla a che fare con questa bufala. Ma, già che il titolo richiama questa bizzarra teoria, tanto vale ascoltarla. E regalarci comunque un sorriso.