Dai passaggi di frontiera alla questione della strada di Gandria

Per i passaggi di frontiera
La Camera di Commercio Italiana nella Svizzera, nella sua riunione generale dei Soci del 13 corrente a Berna, ha votato all’unanimità il seguente ordine del giorno che merita di essere segnalato: «La Camera di Commercio Italiana nella Svizzera, constatando come non siano tuttora abrogate talune disposizioni restrittive circa il passaggio dei viaggiatori alle frontiere, come ebbe a verificarsi, per esempio, anche in occasione della recente Mostra Campionaria di Milano, ostacolando, o quanto meno non facilitando l’affluire dei visitatori, fa voti affinchè si accordino ai viaggiatori le maggiori agevolazioni possibili e si conceda ai portatori di tessere il diritto di libero passaggio da tutti, indistintamente, i valichi aperti».
Ferrovia Lugano-Cadro-Dino
Risultati dell’esercizio durante il mese di Aprile 1923: Incasso totale compresi Bagaglio e Merci fr. 9517,95. Nel mese di Aprile 1922 si ebbe un incasso totale di fr. 7992,90. Maggior incasso nell’Aprile 1923 di fr. 1525,05. Dal 1. Gennaio al 30 Aprile 1923 si ebbe: a) Un incasso totale di fr. 28312,80 contro fr. 27850,20 nel 1922, maggior incasso quindi nel 1923 di fr. 462,60; b) Un totale spese, nel medesimo periodo, di fr. 26645,90 contro fr. 29036,25 nel 1922, minori spese quindi nel 1923 di franchi 2390,35.
Per la strada di Gandria
Non è più il caso di farsi delle illusioni sulla disposizione del Governo per la strada di Gandria; il Governo non vuole la costruzione della strada e per giustificare il suo malvolere non gli mancano gli argomenti. Se il Sottoceneri, se Lugano vogliono seriamente la costruzione di questi tre chilometri di strada che ci devono allacciare ad una delle più pittoresche e delle più importanti strade internazionali, che devono schiudere per il Sottoceneri una nuova ed importante via di traffico, che è destinata a mettere in diretta comunicazione Lugano con il lago di Como (ricordiamo che si sta costruendo la autostrada Milano-Como), Lugano con l’Engadina, bisogna decidersi ad iniziare una agitazione seria, energica, una reazione alla resistenza governativa contro questo vecchi postulato della regione luganese. Alla assemblea di Castagnola abbiamo visto e sentito persone di buona volontà, di energici propositi; ora noi invitiamo queste stesse persone a farsi promotrici di una agitazione popolare che può iniziarsi con una convocazione di tutti i Comuni del Distretto, a costituire un Comitato di azione. Ricordiamo che il Distretto di Lugano è quello che paga un terzo delle imposte del Cantone. Il Comune di Castagnola ha dato la spinta al movimento pro strada di Gandria: non toccherebbe ora al Comune di Lugano farsi promotore di una agitazione dei Comuni del Distretto? La Municipalità deve essere la prima ad occuparsi di questo problema che coinvolge grandi ed importanti interessi cittadini.