Dalla Polinesia la nuova eroina Disney

Nell'animazione "Oceania"
Max Armani
31.12.2016 00:20

Arriva dalla Polinesia la nuova eroina della Disney, fisico e occhioni che ricordano le belle indigene immortalate da Gauguin, in un paesaggio che sa di paradiso, ma Oceania il nuovo film per la regia di John Muskers e Ron Clemens, è una storia avventurosa in tutti i sensi, infatti si tuffa nella mitologia e nella storia di quelle incantevoli isole del Pacifico per raccontare, in modo «esotico» e incantato, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta di Vaiana, la figlia del capo, che per salvare la propria isola, dove la natura avvizzisce minacciata da un male oscuro, scopre in se stessa doti da condottiero e parte da sola, sul grande oceano.

«Di quella parte del Pacifico che non conoscevo - ha spiegato John Muskers che con Ron Clemens un paio di settimane fa, ha presentato il film a Roma – mi aveva colpito la sua mitologia, in particolare la storia di Maui, un semidio che grazie ad un grosso amo fatato compiva imprese epiche, sopra la superficie e nelle profondità dell'oceano ed il suo corpo era coperto di tatuaggi che raccontavano le sue gesta. Confesso che mi sembrò subito un perfetto personaggio dei cartoon!». Ma, tra le sue tante prodezze, Maui ha sottratto una pietra verde dai grandi poteri e dai riflessi smaglianti, il «cuore» di Te-Fiti e da allora, la dea, le cui fattezze sono nascoste nelle colline e nella vegetazione dell'isola di Vaiana, si dispera, e dalla sua rabbia è nato un vulcano che sta distruggendo l'isola e i suoi abitanti.

Nel film, Vaiana segue il suo istinto e solca il mare decisa a riportare indietro Maui per riconsegnare il Cuore a Te-Fiti, per la pace e la prosperità dell'isola. Ma l'erculeo Maui, riccioluto semi-dio, non ne vuole sapere: perché è un guerriero vanitoso e sbruffone e ha combinato anche un sacco di guai come i suoi tatuaggi, stile le pitture sui vasi greci, raccontano. Il mare, le sue onde, le chiome dei personaggi e le scene delle eruzioni del vulcano, con la lava dotata di vita propria, espressione di rabbia e di odio, sono magnifiche, ma la storia di Vaiana seppure incuriosisce, non appassiona: colpa della sceneggiatura un po' vecchio stile, senza sfumature, dove il candore e la bontà si contrappongono al male, all'ingordigia e all'oscurità assoluta.

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