Disinfettante? No, ora è caccia al puzzle!

Confinati tra le mura domestiche, migliaia di ticinesi stanno riscoprendo passatempi che sembravano oramai assopiti. No, non esiste solo Zoom, attuale star dell’Apple Store con le sue videochiamate e settimana scorsa scaricata 600mila volte in una sola giornata. C’è anche una dimensione ludica più intima, che racchiude in sé immaginazione ma anche raziocinio. Evasione e concentrazione. «Fare un puzzle è come essere circondata da tanti amici» sosteneva Amy nella celebre serie tv The Bing Bang Theory. Proprio quello che ci serve. E proprio dell’universo dei puzzle vogliamo parlare. In queste settimane il rompicapo è infatti tornato prepotentemente di moda. Vuoi perché si tratta di un prodotto «su misura», destinato insomma a tutte le fasce d’età, vuoi perché nelle sue declinazioni più complesse, può occupare intere giornate, se non settimane. Di qui il ritorno di fiamma su scala mondiale, Ticino compreso. Single, coppie e famiglie: un po’ tutti hanno deciso di mettersi in gioco, provando a ricostruire paesaggi più o meno bucolici, simboli cittadini o ancora a (ri)dipingere famose opere d’arte.
«Domanda elevatissima»
Quella legata a tasselli e incastri sembra comunque essere una grande passione elvetica. «In Svizzera Ravensburger ha una quota di mercato del 70% per i puzzle» ci spiega Mathias Vassali, responsabile per il nostro Paese dell’azienda tedesca, leader in Europa nella produzione di questo gioco. Già, ma in che misura la pandemia da coronavirus ha incrementato le vendite online del prodotto? «Innanzitutto possiamo confermare che in questo momento la domanda per puzzle targati Ravensburger è più alta che mai» indica Vassali. Per poi precisare: «In marzo in Svizzera il numero di ordini è stato elevatissimo: per intenderci abbiamo a che fare con delle cifre comparabili a quelle dell’ultimo Natale». Sulle ragioni di tale boom il nostro interlocutore si esprime invece così: «Per evadere dalla crisi quotidiana dovuta al virus, diverse famiglie - obbligate all’isolamento da settimane - apprezzano l’esperienza di condivisione che un puzzle è in grado di regalare».
Attrazione fatale: chiedete a Stanlio e Ollio
Servono immaginazione e concentrazione, dicevamo. Per arrivare a risolvere un rompicapo la virtù essenziale è però una e una soltanto: la pazienza. Sì perché chinarsi su un puzzle è un po’ come seguire una lezione a scuola. Non a caso in origine non si trattava di un gioco. Il suo inventore, l’incisore e cartografo John Spilsbury, nella seconda metà del XVIII secolo decise in effetti di plasmare un metodo alternativo per insegnare la geografia ai più giovani. Come? Si procedeva a incollare mappe e cartine su tavole di legno, per poi tagliarle in piccoli pezzi. E agli allievi, per l’appunto, era assegnato il compito di ricomporre il tutto. Con il passare degli anni i puzzle hanno quindi assunto una dimensione ludica. La consacrazione definitiva del gioco risale invece al 1933, complice nientemeno che Stanlio e Ollio. Nel cortometraggio «Il regalo di nozze» Ollio deve sposarsi e Stanlio gli riserva un dono speciale... Esatto, proprio un puzzle! Ne nasce un esilarante teatrino, dal momento che il regalo attrae uno dopo l’altro tutti i personaggi che entrano in scena, con tanti saluti al matrimonio e addirittura una rissa finale a causa dell’ultimo tassello, che risulta introvabile.
«Stock esauriti? Una sfida senza precedenti»
La Ravensburger non possiede statistiche precise relative al Ticino, ma in queste ore basta navigare un po’ tra Instagram e Facebook per accorgersi del «fenomeno puzzle». Non a caso Vassali afferma: «Nell’ambito della vendita al dettaglio sul web, attualmente i puzzle figurano nella lista dei prodotti più ricercati. Subito dopo i disinfettanti. E purtroppo spesso sono esauriti». Già, sui siti di diversi rivenditori svizzeri che commerciano il gioco non è raro imbattersi nella comunicazione «non disponibile online». Un colpo basso, di questi tempi. «Ravensburger fa del suo meglio per rifornire gli stock, ma si trova ad affrontare una sfida senza precedenti sul piano della produzione e della catena di distribuzione» rileva Vassali. E qual è puzzle che va per la maggiore? «L’assortimento - conclude - è composto da circa 180 temi diversi e il formato più venduto è quello da 1.000 pezzi (70 x 50 cm), che può essere completato in pochi pomeriggi». Per chi fosse amante delle sfide segnaliamo però anche varianti con 40.320 tasselli. Il tempo per portare a termine l’impresa, d’altronde, non dovrebbe mancare.