Ditonellapiaga e Rettore: «È una questione di Chimica»

«Non so se è perché sono dissociata dalla realtà o se vivo su un altro pianeta, ma al momento sono molto rilassata e mi sto divertendo tantissimo. Magari tra qualche ora avrò una botta di adrenalina, ma sto cercando di godermi questa esperienza stupenda senza farmi annebbiare dall’ansia». Parla come una veterana, ma ha solo 24 anni Ditonellapiaga, giovane cantautrice che tra qualche ora farà il proprio esordio sul palco dell’Ariston. Un countdown che permette a Margherita Carducci, suo vero nome, di scoprire tutti gli aspetti di quell’enorme carrozzone mediatico rappresentato dal Festival. «In questi giorni sto facendo interviste dalle 10 alle 18: non è scontato, ma mette a dura prova la voce, che in fondo rappresenta il principale motivo per cui tutti noi siamo qui. E poi ho la camera piena di mille vestiti da provare, ogni giorno incontro e conosco mille artisti... Sanremo è un’onda dalla quale è divertente farsi travolgere».
L’approccio da veterana della giovane artista non è però legato solo alla gestione delle emozioni, ma anche alla preparazione dell’esecuzione di Chimica, brano dai spiccati tratti elettronici, con un’orchestra. Con il rischio quindi che l’effetto finale dal vivo sia sensibilmente diverso da quello ottenuto in sala di produzione al momento delle registrazioni: «Abbiamo lavorato molto con il maestro Fabio Gurian, nostro arrangiatore nonché direttore d’orchestra, per mantenere il giusto equilibrio tra i suoni originali del brano e l’arrangiamento dell’orchestra con gli archi. Nello special c’è un tripudio d’archi che la prima volta che l’ho sentito avevo le lacrime agli occhi. Non vedo l’ora di risentirlo, quando a suonare con me ci saranno 54 musicisti che suoneranno con la pancia e l’anima». Cinquantaquattro musicisti più una cantante. E che cantante: Donatella Rettore, che torna in qualità di concorrente assieme alla 24.enne romana, con la quale ha subito instaurato un rapporto di... chimica: «Nonostante la sua carriera e il suo status, si è dimostrata subito una persona premurosa e dolce. E le nostre voci, la sua un po’ più rock e la mia un po’ più morbida, che si bilanciano perfettamente in una canzone che, come mi ha detto lei stessa, sembra proprio essere scritta per lei. A pensarci oggi sembra incredibile».
Come sembra incredibile essere a Sanremo con un brano così provocatorio, con molteplici riferimenti alla sessualità e alla contrapposizione tra la moralità dei dogmi che ci vengono imposti e il vivere liberamente la propria fisicità: «Evidentemente sono proprio cambiati i tempi (ride, ndr)! È un pezzo dance e molto provocatorio, fatto principalmente per essere messo su disco. Solo successivamente la nostra discografica ha avuto l’intuizione di collaborare con Rettore: ci ha creduto e ci ha visto giusto, dato che da lì è nata l’opportunità di partecipare a Sanremo. Probabilmente se mi avessero detto di preparare un brano per il Festival avrei optato per qualcosa di più soft, ma è andata così e a questo punto non rimane che ballare».