Donne alla NASA negli anni '60

Katherine Johnson (ancora vivente e oggi 98.enne), Dorothy Vaughan e Mary Jackson fanno parte di un gruppo di insegnanti di matematica afro-americane assunte dalla NASA come «computer umani» addetti a complessi calcoli per mandare il primo uomo nello spazio (sarà John Glenn) dopo che i sovietici hanno già spedito in orbita Gagarin. Non ci sono ancora i calcolatori, anzi, sarà una di loro a impratichirsi del primo IBM (studiando di nascosto su libri che la biblioteca non dà in prestito ai neri) e farlo funzionare. I diritti civili sono ancora lontani – si vede in tv un discorso di Martin Luther King –, i neri hanno posti separati sul bus, è meglio tengano gli occhi bassi se li ferma la polizia. Sul posto di lavoro è lo stesso. Quando Katherine viene ammessa, perché manca personale, nel team di calcolo delle orbite, subisce dispetti dai colleghi, tutti bianchi e tutti maschi. Solo la lungimiranza del capo (Kevin Costner, ben calato nella parte) mette fine ad alcune assurdità. Ad esempio, i bagni dei neri sono ad un chilometro di distanza dall'edificio di lavoro.