È morto Enrico Vaime

È morto al Policlinico Gemelli di Roma all'età di 85 anni Enrico Vaime, scrittore, umorista e tra i maggiori autori radiofonici e televisivi italiani. Originario di Perugia, entrò in RAI nel 1960, tramite un concorso pubblico e per due anni lavorò nella sede milanese. Successivamente si dedicò alla libera professione di autore debuttando nel 1963 con I piedi al caldo, una commedia che andò incontro a numerose traversie con la censura televisiva del tempo. In quel periodo lavorò a lungo con Franco Nebbia, scrivendo testi satirici e provocatori per l’emergente cabaret milanese. Collaborò alla stesura di numerosi programmi di successo quali Quelli della domenica; Canzonissima; Tante scuse e Risatissima. Ha scritto anche alcune fiction (Un figlio a metà, Italian Restaurant, Mio figlio ha 70 anni) e numerosi musical teatrali e radiotelevisivi, soprattutto assieme a Italo Terzoli, con cui ha costituito la ditta artistica Terzoli & Vaime.
Conduttore dal 1979 fino a pochi mesi del programma radiofonico Black Out (che ha lanciato innumerevoli talenti, da Fabio Fazio a Simona Marchini) ha pubblicato numerosi libri che gli hanno fruttato anche parecchi premi letterari tra cui Tutti possono arricchire tranne i poveri, Le braghe del padrone, Perdere la testa, Non contate su di me, Era ormai domani, quasi. Negli anni 2000 ha condotto su La7 il nostalgico programma Anni Luce, che, attraverso spezzoni di film del passato e interviste ai protagonisti, analizza l'evoluzione della società italiana dal secondo dopoguerra ad oggi; sempre sulla stessa emittente, il sabato e la domenica era il conduttore del dibattito di Omnibus Weekend, il magazine di Omnibus, dove invece Vaime, dal lunedì al venerdì, conduceva una rubrica di costume. Negli stessi anni, con Maurizio Costanzo ha invece condotto su Rai Uno Memorie dal bianco e nero (2010), Di che talento sei? (2011) e S'è fatta notte (2012). La sua comunicativa, sia nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, sia nelle pagine dei suoi libri di critica televisiva, è sempre caratterizzata da un intelligente umorismo e da una garbata ma pungente ironia che nasce spesso dalla nostalgia per un mondo ormai scomparso.