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È tempo di Festa danzante

La manifestazione torna dal 5 al 9 maggio con una formula «ibrida», online e in presenza
Un momento dell’edizione 2016 della manifestazione sulle rive del Ceresio. © Festa danzante/Igor Grbesic
Nadia LischereRed. AgendaSette
05.05.2021 17:26

«Let’s move on! Riprendiamo a ballare insieme»: la Festa danzante rinnova nei primi giorni di maggio l’appuntamento con il pubblico in una trentina di comuni svizzeri. Dopo un’edizione 2020 svoltasi online con il motto «DisDance» (che ha raggiunto attraverso i canali social 30.000 persone), la manifestazione si ripresenta in forma ibrida: ovvero con proposte fruibili in Rete ma anche e soprattutto con spettacoli, incontri, corsi e masterclass da vivere in presenza, nel rispetto delle direttive anti-COVID. «Abbiamo allestito più piani, fino alla lettera K, perché la volontà è quella di una vicinanza e quindi avevamo già previsto la possibilità di una Festa danzante più intima con un numero inferiore di eventi, ma non per questo meno originali e meno di qualità, proprio nella speranza che il 14 aprile venisse annunciata - come effettivamente è stato - la riapertura dei teatri per un massimo di 50 spettatori», spiega Tiziana Conte, coordinatrice della Festa danzante per la Svizzera italiana, presentando il programma della 16. edizione.

Una rete di collaborazioni

In collaborazione con «Lingua madre» si potrà rivedere il documentario sulla pluripremiata coreografa e danzatrice italiana Chiara Bersani. © 2021 LAC
In collaborazione con «Lingua madre» si potrà rivedere il documentario sulla pluripremiata coreografa e danzatrice italiana Chiara Bersani. © 2021 LAC

Epicentro della manifestazione, in agenda dal 5 al 9 maggio, è la città di Lugano, ma sono previsti eventi anche a Mendrisio, Ligornetto, Locarno e Bellinzona. D’altronde, come ricorda Conte, il principio della Festa danzante è quello di creare una rete tra le istituzioni culturali. «Siamo felici di poter rinnovare, arricchendole, le collaborazioni instaurate finora, a cui se ne aggiungono sempre di nuove». A Lugano, in particolare, vengono presentati tre progetti della rassegna digitale Lingua madre, riproposti dal vivo e abbinati a eventi creati ad hoc come il focus su Chiara Bersani, artista con disabilità vincitrice del Premio Ubu 2018. «Al Teatro Foce - illustra la coordinatrice - si potrà (ri)vedere il documentario Il corpo-poesia di Chiara Bersani voce del verbo trasmettere (8 maggio alle 20.30), seguito da un incontro con il curatore del progetto Lorenzo Conti, con i registi Anna Domenigoni e Igor Samperi, con il coreografo e danzatore Marco D’Agostin ed è previsto anche un collegamento online con Bersani». La coreografa e danzatrice italiana inoltre presenterà (alle 15.00) in anteprima svizzera il progetto Cordata, ideato durante il primo lockdown. «Si tratta - spiega Conte - di una performance sonora da vivere nella propria intimità con gli auricolari: Marco D’Agostin, in veste di “capocordata”, consegnerà al pubblico una cartolina con il codice QR dell’audio da ascoltare mentre si ammira un paesaggio e che si potrà spedire a una persona cara e creare così “una cordata”». Il secondo progetto di Lingua madre proposto è Poesie anatomiche (9 maggio alle 17.00) di Francesca Sangalli a cui «seguirà un incontro con la performer Camilla Parini, il coreografo Alessio Maria Romano, il regista Olmo Cerri e con l’autrice, moderato dal poeta Fabiano Alborghetti, presidente della Casa della letteratura di Lugano». Sempre al Foce si potrà (ri)vedere il film di Cosimo Terlizzi Aurora - Un percorso di creazione (9 maggio alle 19.30) sull’omonimo spettacolo del coreografo Alessandro Sciarroni.

Corpo, fragilità, inclusione
Il corpo, il rapporto che abbiamo con esso e la fragilità, «in cui tutti possiamo riconoscerci», è il tema che attraversa un po’ tutta la 16. edizione, che insieme al focus su Bersani propone un incontro al Teatro Foce con l’artista ticinese Ela Franscella e i danzatori della compagnia da lei fondata, la Mops Dance Syndrome (7 maggio alle 20.30) e una masterclass con l’artista statunitense Annie Hanauer sul tema dell’inclusione (per professionisti e studenti delle arti sceniche).

Contaminazione tra le arti

Uno scatto della performance partecipative «Please, hold me». © Nunzio Impellizzeri Dance Company
Uno scatto della performance partecipative «Please, hold me». © Nunzio Impellizzeri Dance Company

La Festa danzante favorirà inoltre una contaminazione tra le arti, proponendo con il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto due atelier tra danza e scultura per bambini e ragazzi (5 maggio, alle 14.00 e alle 16.00); mentre nell’Agorà del LAC di Lugano si terrà una lezione di yoga per famiglie (9 maggio alle 10.15). Il Museo d’arte di Mendrisio ospiterà invece Please, hold me (6 maggio dalle 19.30) una performance partecipativa del coreografo Nunzio Impellizzeri presentata nell’ambito della mostra di Miki Tallone. «Si tratta di uno spettacolo per una danzatrice e uno spettatore che viene presentato in anteprima ticinese», sottolinea Conte spiegando che l’opera esplora a più livelli il concetto di «sostegno». Insieme al Teatro Sociale di Bellinzona sarà invece presentata in prima assoluta la performance Dansonography di e con Alessia Della Casa (6 maggio, alle 20.45) che esplora gli universi possibili risultanti dalle reciproche influenze di immagini, suoni e movimenti scenici. Sempre il Sociale ospiterà EXP: je voudrais commencer par sauter, un’installazione-performance di Francesca Sproccati (8 maggio dalle 10.00 alle 13.00).

Il cinema incontra la danza

In cartellone ci sono anche alcuni film sulla danza, tra cui «Cunningham» (qui una scena). © MkoMalkshasyan
In cartellone ci sono anche alcuni film sulla danza, tra cui «Cunningham» (qui una scena). © MkoMalkshasyan

Grazie alla collaborazione con i Cineclub e i Circoli del cinema del Ticino, in cartellone ci sono anche i film Dancers di Steve Cantor, in cui si narra la vita di Sergei Polunin (5 maggio alle 20.45 al Cinema Multisala Teatro di Mendrisio); Cunningham di Alla Kovgan dedicato al celebre coreografo e danzatore statunitense (7 maggio alle 20.30 al GranRex di Locarno); And then we danced di Levan Akin incentrato sulle vicende di un ballerino georgiano (8 maggio alle 18.00 al Cinema Forum di Bellinzona)». Tutte le proiezioni saranno precedute dalla visione del corto Traveling Olga/Traveling Gilles dell’artista La Ribot (Gran Premio svizzero di danza 2019 e Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Danza 2020).

Progetti nazionali

Una scena di «Dance Traile». © Gilles Jobin
Una scena di «Dance Traile». © Gilles Jobin

Traveling rientra tra i progetti nazionali fruibili online (fino al 17 maggio), così come l’app partecipativa Dance Trail del coreografo Gilles Jobin, che propone una pièce in realtà aumentata che invita i danzatori virtuali nel mondo reale. «Ognuno può creare la propria coreografia - spiega Conte - e così Dance Trail mette praticamente in rete tutte le Feste danzanti della Svizzera». Questo a dimostrazione che la danza è fra le discipline più innovative. «Come tutte le arti sceniche - sottolinea la coordinatrice - può trovare delle forme alternative, per continuare a esistere, anche se la sua vera natura è in presenza. La danza, ribadisco, non può che essere vissuta in presenza nello scambio e sarà emozionante tornare in sala a vedere gli artisti esibirsi e far parte tutti insieme di una comunità, professionisti, appassionati e curiosi». Durante la Festa danzante si avrà anche modo di scoprire nuove culture grazie ai balli della comunità curda (8-9 maggio alle 12.00, nell’Agorà del LAC) e non mancherà un contest riservato ai giovani fino ai 20 anni, per un totale di circa trenta eventi, di cui una ventina in presenza, a cui si aggiungono oltre quaranta corsi promossi in collaborazione con le varie scuole di danza del Ticino. Programma completo e iscrizioni sul portale www.festadanzante.ch.

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