Energia e ritmo a Estival Jazz

LUGANO - Vi ricordate "Thanks God It's Friday"? Era un film (bruttino, invero) realizzato alla fine degli anni Settanta come risposta "black" alla "Febbre del sabato sera" invece ambientata nella nightlife newyorchese bianca. La pellicola, che ruotava attorno ad una discoteca e che aveva tra i suoi protagonisti Donna Summer, i Commodores, Paul Jabara e altre star della scena "dance" di quel periodo, seguendo una trama non proprio esaltante ma supportata da un'ottima colonna sonora, poneva l'accento sul venerdì sera quale momento clou della settimana in quanto a musica, divertimento e ritmo.
Musica, divertimento e ritmo che hanno contraddistinto pure il venerdì sera del 37. Estival Jazz che ha offerto al pubblico di Piazza della Riforma a Lugano tre concerti ad alto contenuto energetico. A partire da quello d'apertura che, senza alcun timore, possiamo annoverare tra i più coinvolgenti degli ultimi dieci anni. Protagonisti i Naturally 7 che definire un gruppo a cappella è riduttivo: i sette giovanottoni di New York sono infatti una vera e propria orchestra vocale capace di ricreare il sound dei più svariati strumenti, nonché di elaborare complesse armonizzazioni vocali e scatenate ritmiche. Un insieme sonoro ai limiti della perfezione che, abbinato ad una spiccata teatralità e ad una grande abilità nel coinvolgere il pubblico, è messo al servizio di un repertorio di matrice nu-soul ma nel quale molti altri stili della musica contemporanea si intersecano e si sovrappongono in un gioioso e colorito mosaico in grado di sorprendere in continuazione. Così tra le ottime ballad da loro composte, nello show dei N7 fanno capolino indimenticabili successi che vanno da "Puttin on the Ritz" a "Off the wall" di Michael Jackson, dalla beatlesiana "While my guitar gently weeps" (in cui due componenti della band si producono nell'emulazione di un duello tra chitarre che fa impressione per l'assoluta somiglianza con le vere sei corde) ad un classico del repertorio spirituals quale "Rivers of Babylon", fino ad una spettacolare "Englishman in NY" e ad un elaborato medley dedicato a Herbie Hancock. Tutto questo, come detto, proposto con arrangiamenti, orchestrazioni ed una drammaturgia scenica curatissima che ha lasciato a bocca aperta il pubblico, letteralmente conquistato da questo grintoso e ritmatissimo show.
Il ritmo e proseguito con "Les Ambassadeurs" guidati da tre autentiche autorità della musica del Mali, il cantante albino Salif Keïta, il chitarrista Amadou Bagayoko e il tastierista Cheick Tidiane Seck: un combo di dieci elementi artefice di un energico afro-beat dalle sfumature funk e rock, fatto di interminabili sequenze ritmiche sulle quali i vari componenti della band si sono divertiti a cesellare sia con i loro strumenti che con le voci. Musica, quella degli "ambasciatori", allo stesso tempo tribale e colta, istintiva, ipnotica e raffinata che ha difettato forse nell'eccessiva lunghezza delle composizioni (la durata media era di una decina di minuti cadauna...) che ha messo a dura prova la capacità di sopportazione psicofisica della platea.
Finale di nottata più leggero, poi grazie all'applaudito e atteso comeback di "Lady Sax" Candy Dulfer che dopo aver fatto ballare, lo scorso autunno, il Cittadella durante le Estival Nights, si è ripetuta anche in piazza. La ricetta della bellissima e simpatica artista olandese è semplice: dance, dance, dance, nel senso di musica da discoteca, ottimamente confezionata, che ha passato in rassegna tutti gli stili del settore: downtempo, house, techno, disco anni Settanta e Novanta, urban e funk. Suoni e ritmi prevalentemente di sua composizione (ma tra i quali non è mancato qualche "standard" come la conclusiva "Pick Up The Pieces" della AWB) che la Dulfer, affiancata da un'ottima band, ha "cavalcato" alla perfezione con il suo sax ma anche come cantante e... MC. "Thanks God It's Friday", insomma... in attesa di un sabato sera che si annuncia altrettanto caldo con Talking-Drums, Elio e Le Storie Tese e Seun Kuti & Egypt '80. Inizio, sempre in Piazza della Riforma a Lugano, alle 20.45. Ingresso libero.