Fabrizio Moro: talento energia e creatività

Qualcuno si ostina a considerare Fabrizio Moro un esponente della giovane generazione dei cantautori italiani. In realtà l’artista romano, che stasera (ore 20.30) farà tappa al Palazzo dei Congressi di Lugano con il suo «Figli di nessuno Tour», della scena musicale della Penisola è ormai un veterano. A suo favore parlano infatti oltre vent’anni di carriera, dieci album all’attivo, un consenso in costante ascesa (che ha avuto il suo culmine lo scorso anno con il fortunato duetto con Ermal Meta fruttatogli la vittoria al festival di Sanremo ed il quinto posto all’Eurovision Song Contest di Lisbona) e, soprattutto un repertorio di grande intensità che si riallaccia perfettamente a quello dei suoi «storici» colleghi per la capacità di affrontare con poesia e profondità temi importanti (anche se lui ha sempre rifiutato l’etichetta di artista «impegnato») ma che si aggancia alle sonorità del terzo millennio.

Una figura insomma completa, dalla grande efficacia scenica costruita attraverso una formazione artistica (ha studiato all’Istituto per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini di Roma), seguita da una lunga gavetta nell’underground rock capitolino. Un percorso che gli ha permesso di distinguersi già nelle sue prime importanti apparizioni: da quella su palco di Sanremo del 2000 con Un giorno senza fine, alla partecipazione, con il singolo Eppure pretendevi di essere chiamata amore, al Fandango Festival 2004 all’essere stato scelto dalla Croce Rossa Italiana quale testimonial sonoro per le proprie campagne sociali con il singolo Ci vuole un business.


Il primo vero assaggio di grande popolarità Fabrizio Moro lo ha però avuto nel 2007, ancora a Sanremo, con il brano Pensa, dedicato alle vittime della mafia, vincitore della categoria Giovani e del Premio della Critica. Da lì in avanti la sua carriera è stata caratterizzata da un successo sempre crescente e da una vivace vena creativa. Nel triennio 2008-2010 ha infatti pubblicato tre album (Domani, Barabba e Ancora Barabba) calcando, in altrettante occasioni il palcoscenico sanremese e ottenendo un terzo posto nel 2008 con Eppure mi hai cambiato la vita. Nel 2011 ha fondato una propria casa discografia affiancando alla propria attività anche quella di autore per artisti quali Noemi, gli Stadio, Valerio Scanu e Emma Marrone. Ma non solo: nel 2015 è entrato a far parte dei professori della scuola di Amici di Maria De Filippi; poi ancora a Sanremo: nel 2017 con Portami via, e lo scorso anno in coppia con Ermal Meta nel brano Non mi avete fatto niente, classificatosi al primo posto e che ha spalancato ai due anche la porta dell’Eurovision Song Contest a Lisbona. Un successo, quello ottenuto dal singolo sanremese, che l’artista romano ha poi festeggiato con un grandioso concerto allo Stadio Olimpico di Roma. Poi di nuovo in studio per la realizzazione del suo decimo album Figli di nessuno dal quale ad oggi sono stati estratti tre singoli (tra i quali la title-track incisa con il rap Anastasio) e alla base del tour che, sull’onda dei positivi riscontri che sta ottenendo in tutta Italia, stasera arriva a Lugano.