Televisione

Federico Soldati, professore di magia su Rai2

Il noto mentalista ticinese insegna i trucchi del mestiere ai giovani partecipanti del reality show «Voglio essere un mago!», in onda questa sera alle 21.20
Michele Montanari
21.09.2021 06:00

La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts di Harry Potter diventa realtà, anzi reality. Va in onda questa sera alle 21.20 su Rai2 la prima delle cinque puntate di «Voglio essere un mago!», nuovo programma televisivo ambientato nel castello di Rocchetta Mattei, in provincia di Bologna. Una sorta di accademia in cui 12 giovani aspiranti «teen wizard», tra lezioni, sfide ed esami, si contenderanno il diploma di mago e la prestigiosa «bacchetta d’oro», premio, quest’ultimo, destinato al miglior allievo. Un reality show che è anche un po’ ticinese: tra i professori, insieme a Eleonora Di Cocco, Jack Nobile, Hyde e Sbardper, c’è infatti il «nostro» Federico Soldati (il video promozionale del programma).

Prestigiatore e conduttore

Lo vedremo nei panni di professore di mentalismo e presentatore televisivo. Un doppio ruolo che gli calza a pennello dopo i suoi trascorsi alla RSI e l’esperienza su Mediaset a «Italia’s got talent», senza contare ovviamente la sua carriera negli spettacoli dal vivo. «L’esperienza in RSI mi è stata di grande aiuto, perché mi ha permesso di imparare le basi della conduzione: io, in fin dei conti, nasco come prestigiatore », spiega Federico Soldati. «Questo ruolo unisce il mio percorso da presentatore a quello di mago. In un certo senso, sono il presentatore del programma, insieme agli altri docenti, però in veste di esperto di magia, la mia vera specialità ».

Un’esperienza televisiva inedita per il giovane ticinese, per la prima volta alle prese con un reality show. «È stato un mese molto intenso», spiega. «C’erano telecamere ovunque, non le classiche tre a cui ero abituato in RSI: ce n’erano diverse decine, dunque anche il senso di responsabilità era più forte. Il team era composto da numerosi tecnici, tra registi, truccatori, operatori, ecc...». Senza contare la potenziale platea di milioni di spettatori, come già avvenuto nel 2012 su Canale 5: «“Italia’s got talent” mi ha cambiato la vita, è stata una rampa di lancio importante. Mi sono fatto conoscere dal pubblico italiano e da lì ho iniziato a fare spettacoli con molta più frequenza: se prima mi esibivo solo in Ticino, quel programma mi ha dato una visibilità enorme. Questo è stato il momento giusto per tornare davanti a milioni di telespettatori ».

Gli artisti ora ripartono

Già, il momento giusto. Una ripartenza dopo le restrizioni legate al coronavirus. Il mentalista evidenzia: «Gli ultimi due anni sono stati molto difficili per la maggior parte degli artisti: siamo passati dall’avere tanti eventi a non averne nessuno. Ho fatto davvero molta fatica a trovare occasioni in cui esibirmi. Lavorare in tv ora, con questo lento ritorno alla normalità, per me è essenziale. Questo programma è arrivato con un tempismo perfetto. Se mi avessero chiamato l’anno scorso, magari mi avrebbe dato popolarità, ma non avrei comunque potuto esibirmi e la cosa non sarebbe servita a molto».

Un mentalista, sostiene, ha bisogno del pubblico, molto di più dei prestigiatori che possono mostrare i loro numeri su YouTube. «Per chi pratica mentalismo il pubblico è essenziale: se devi leggere la mente non puoi farlo attraverso un computer. Ho fatto qualche spettacolo online, ed è stato divertente, ma era più improntato sulla magia. Per me la pandemia è stata deleteria».

Anche se non tutto il tempo è andato perso, confessa Soldati: «In questo periodo ho potuto migliorare alcune cose e studiare più a fondo il mio personaggio, ma più che un mago sono stato un pilota di parapendio, un’attività che malgrado le restrizioni ha funzionato». Problemi pandemici che non hanno toccato la trasmissione, secondo il mago ticinese infatti: «Il vantaggio di questo reality show, svoltosi all’interno di un castello sull’arco di un mese , è che ci hanno testati tutti all’entrata, con tamponi ogni due giorni, e questo ha creato una sorta di isola felice».

Il programma: aspiranti Harry Potter crescono

«Voglio essere un mago!» è un reality-talent prodotto da Rai2 in collaborazione con Stand by me, da un’idea di Cristiana Farina ed Ennio Meloni. Protagonisti dello show sono 12 giovani (7 ragazzi e 5 ragazze) tra i 14 e i 18 anni, divisi in tre casate: le Volpi Rosse, le Piume D’Oro e gli Abisso Blu. Nella loro avventura, gli aspiranti Harry Potter studieranno e perfezioneranno le arti magiche, si sfideranno per superare gli esami ed evitare la bocciatura: solo alcuni di loro conquisteranno il Diploma di mago e il migliore si aggiudicherà la bacchetta d’oro. Per raggiungere questo obiettivo dovranno rispettare le regole del castello, mettere a frutto le loro doti, conoscere al meglio i trucchi e gli strumenti magici. Nella scuola verranno insegnate tre arti magiche: grandi illusioni, mentalismo, e micromagia. L’insegnamento di ognuna di esse sarà affidato a un professore d’eccezione: Eleonora Di Cocco per le grandi Illusioni, Federico Soldati per il mentalismo, Jack Nobile, Hyde e Sbardper la micromagia. Oltra al corpo docente, ci sarà un preside, il comico Raul Cremona, che avrà il compito di supervisionare gli apprendisti e gli insegnanti nelle loro attività. A vigilare su tutti, uno dei più grandi e famosi illusionisti al mondo: Silvan, «il mago dei maghi», voce narrante di tutto ciò che accadrà nel castello di Rocchetta Mattei.