Franco Enna, l’inventore del «giallo provinciale»

Tra gli anniversari che hanno caratterizzato questo 2021 ormai agli sgoccioli c’è il centenario della nascita dello scrittore ticinese più prolifico del secondo Novecento: Franco Enna, alias di Francesco Cannarozzo, nato nel 1921 a Enna, la città dell’entroterra siciliano posta a mille metri d’altezza nel mezzo della Trinacria, ma luganese d’adozione avendo trascorso buona parte della sua vita in riva al Ceresio, dove è poi scomparso nel 1980 e dove scrisse la maggior parte dei suoi numerosissimi romanzi. Enna, che si dotò del suo pseudonimo su suggerimento di Alberto Tedeschi (direttore della collana «Libri Gialli» di Mondadori) nel 1955, aveva cominciato a pubblicare alla fine degli anni ’40 proprio a Lugano per le edizioni Tell. In precedenza, era stato amico e mentore di Andrea Camilleri nella città siciliana tanto che molti anni dopo il «papà» di Montalbano affermò di essersi formato come autore proprio intrattenendosi amichevolmente col suo conterraneo. Avendo pubblicato un centinaio di gialli, oltre a vari romanzi di fantascienza nonché numerosi radiodrammi e sceneggiature, non ci si stupisce dell’apprezzamento di Camilleri per questo autore prolifico, dalla penna facile e dallo stile diretto, «secco», inequivocabile, così adatto alla narrazione di storie di crimine e drammatiche, a volte intricate e misteriose, ma sempre tendenti a una risoluzione chiara e coinvolgente. Enna si cimentò dapprima nel classico «giallo all’americana» ambientando i suoi libri negli Stati Uniti e firmandoli con una miriade di pseudonimi americaneggianti, tra cui Lou Happings, John W. Reel, James Douglas, Thomas Freed, ecc. La sua esterofilia e l’aderenza ai modelli di oltreoceano fu caratterizzata anche, negli anni ’70, da una robusta produzione di romanzi di fantascienza, mentre le vette della sua ispirazione in qualità di giallista le raggiunse probabilmente con la serie tutta siciliana del commissario Federico Sartori con cui inaugurò, di fatto, il «giallo provinciale» italiano che tanta fortuna avrebbe poi portato all’amico di gioventù Camilleri.

Dalla Sicilia al Ceresio
Abbiamo rivisitato la produzione di Franco Enna, riscoperto recentemente dalla casa editrice «Falsopiano» di Alessandria che ha già ripubblicato in Italia in formato ebook tredici dei suoi gialli con l’intenzione di arrivare alla ragguardevole cifra di quaranta, parlandone col figlio Corrado Cannarozzo. «Era il giugno del 1948 quando un ventisettenne Francesco Cannarozzo, mio padre, scendeva da un treno proveniente dall’Italia alla stazione di Lugano. Abituato a trasferirsi da una città all’altra al seguito del padre maresciallo dei Carabinieri, aveva deciso di lasciare la natia Enna, in Sicilia, per la Svizzera italiana, ammaliato dalla sua tranquillità e ospitalità», racconta. «A Lugano era atteso da Piero Pellegrini, l’allora direttore di “Libera Stampa”, al quale aveva inviato tempo prima un suo romanzo da pubblicare a puntate. Iniziava allora la sua avventura di poeta, narratore, drammaturgo e autore di sceneggiature radiofoniche, cinematografiche e televisive».
L’esordio nella poesia
Una carrera nella quale Lugano ha giocato da subito un ruolo fondamentale. Come sottolinea Corrado Cannarozzo «Una prima raccolta di poesie, alcune delle quali dedicate al Ticino e a Lugano, fu pubblicata nel 1950 dalle Edizioni del Lago di Mazzucconi, con il titolo Il mare aspetta le mie strade. Il suo debutto narrativo avvenne nel 1952 con i romanzi L’inferno confina con Dio e L’angelo nell’aia, entrambi pubblicati dalla casa editrice Tell di Lugano. Contemporaneamente iniziava la sua esperienza di autore di polizieschi con il romanzo Preludio alla tomba per Mondadori. I primi romanzi erano ambientati negli Stati Uniti e firmati con vari pseudonimi. Solo nel 1955 nacque Franco Enna, il suo pseudonimo più conosciuto con cui firmò anche radiodrammi e soggetti televisivi scritti a quattro mani con Vittorio Barino per la TSI. In seguito prese corpo anche il commissario Sartori, il primo commissario siciliano della storia del giallo italiano. Tutti i romanzi di mio padre – che in alcuni casi divennero poi dei film – vide la luce a Lugano: prima nella mansarda del palazzo di Via Muggina a Viganello, poi in via Manzoni e in via Maggio a Cassarate. Ricordo ancora con nostalgia quando gli portavo il caffè e da dietro le sue spalle sbirciavo quel foglio bianco che come per magia si riempiva di parole che sgorgavano dalla sua Olivetti Lettera 22. La sua fantasia era inesauribile, spesso anticipava i tempi, tanto da non essere sempre compreso da tutti». Le parole del figlio Corrado ci aiutano a collocare Franco Enna nell’ambito del romanzo di crimine-indagine (anche se lo scrittore preferiva definire i suoi gialli «romanzi drammatici»): romanzo che Enna , da precursore, scriveva a mo’ di documento della realtà del tempo. Insomma, Enna, col suo «giallo all’italiana», fu uno dei primi introdurre una componente sociologica e d’ambiente nelle sue storie.

Un vulcanico precursore
Definito il «Simenon italiano» per la vastità ma anche per la qualità della sua produzione, Enna lavorò con diverse case editrici (principalmente Mondadori, di cui fu per certo periodo anche l’addetto stampa, e Longanesi) curando, tra le altre cose, anche una collana, denominata «Giallo segreto» e pubblicata da un editore di Varese, distintasi anche e soprattutto per copertine audaci tese a catturare il pubblico. Enna fondò anche una sua casa editrice a Milano, rivelatasi dopo pochi anni comunque troppo onerosa per il vulcanico scrittore e collaborò nell’ambito della letteratura di fantascienza con «I romanzi di Urania» pubblicati da Mondadori e con la celebre rivista «Urania»; scrisse anche cinque libri di poesie e trovò pure il tempo di tradurre in italiano autori del calibro di Simenon, Tolstoj e Melville.
In definitiva Franco Enna è stato un autore-precursore che, mentre il giallo in generale e quello all’italiana in particolare dovevano ancora conquistare il cuore e l’anima della miglior critica, spopolava nelle librerie e nelle edicole. Fosse nato un paio di decenni più tardi o avesse avuto una carriera lunghissima (e iniziata molto tardi) come quella di Andrea Camilleri, sarebbe certamente entrato nei libri di storia della letteratura di genere e sarebbe rimasto nelle menti del pubblico italofono (anche se i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue) come uno degli autori tipici-prolifici del suo tempo. Non è detto, comunque, che Enna non possa prendersi una sua personale postuma rivincita proprio in questo terzo decennio del ventunesimo secolo: l’editore «Falsopiano» ci crede, non saremmo sorpresi se ci credesse, ancora una volta, anche il grande pubblico.
Una sconfinata bibliografia
onta oltre 150 titoli la bibliografia di Francesco Cannarozzo, molti firmati con pseudonimi anglossassoni, altri con il suo più famoso «alias» di Franco Enna, ovvero Preludio alla tomba (Mondadori, 1955), Tempo di massacro (Mondadori, 1955), Il delitto mi ha vinto (Mondadori, 1956), La grande paura (Mondadori, 1956), Viatico per Marianna (Mondadori, 1957), Dinanzi a noi il cielo (Mursia, 1957), Lascia viva la bionda ( Ist. Editoriale Internazionale, 1958), Noi mostri (Mondadori, 1958), Panico al Polo (Mondadori, 1958), L’astro lebbroso (Mondadori, 1958), Il volto nudo (I gialli Broadway, 1960), Brivido all’italiana (Celt-Zillitti, 1963), Il cuore in gola (Celt-Zillitti, 1963), Molokai, l’isola nera (Passy, 1963), L’uomo che si tagliò la lingua (ISME, 1963), Tempo di massacro (Mondadori, 1963), Il caso di Marina Solaris (Longanesi, 1971), Passa il condor (Longanesi, 1971), La bambola di gomma (Longanesi, 1971), Mamma lupara (Longanesi, 1972), Gli agenti preferiscono le brune (Longanesi, 1972), Per un sacchetto di perle (Longanesi, 1973), Un poliziotto in vendita (Longanesi, 1973), La grande paura, 50 sicli d’argento e altri racconti (Sonzogno, 1977), L’uomo dell’Haganah (SEI, 1977), Relé nero (SEI, 1977), L’occhio lungo (Rusconi, 1979), L’astro lebbroso (Libra Editrice, 1980), Quelli del Libano (Fabbri, 1984), Delirio per Alessandra (De Agostini, 1987), L’ultima chance (Rizzoli BUR, 1987), Riciclaggio (Elvetica, 1991). Molti suoi titoli sono stati ristampati in versione ebook da www.falsopiano.com