Gli stereotipi Nord-Sud sui banchi di scuola

Nell'ennesima variazione sul tema con De Sica e Papaleo
Max Armani
25.11.2014 04:00

«La scuola è un universo che tutti noi condividiamo, perché tutti siamo andati a scuola; molti di noi hanno un insegnante in famiglia, o qualcuno che nella scuola ci lavora; in più è il luogo dove s'incontrano e si scontrano le generazioni, dove a cominciare dalla personalità, al sapere, al modo di trasmettere cultura, tutto viene sempre messo in discussione. Quindi era il luogo ideale per imbastirci sopra una commedia». Ha detto il regista Luca Miniero presentando a Roma La scuola più bella del mondo, interpretato da Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro, Miriam Leone e Lello Arena. Peccato che il film sia essenzialmente l'ennesima formulazione cinematografica del teorema «nord-sud», iniziata con Benvenuti al sud (remake ragionato del film francese Giù al nord), che riscosse un insperato successo, che Miniero, tempo dopo, tentò di bissare invano con il sequel Benvenuti al nord. Questa volta però l'aver scelto come «palestra» per le sue battute comparative la scuola, forse ci salverà da ulteriori film degni di una disfida calcistica, perché al sud, stavolta, non ci stanno, ed è partita la rivolta. Bersaglio dei malumori degli spettatori campani non è il preside Brogi (Christian De Sica), toscano puntiglioso e perfezionista che, per farsi bello con i suoi concittadini e la stampa, innesca una colossale commedia degli equivoci, per cui invece d'invitare, com'era nelle sue intenzioni, una classe di Accra, nel Ghana, grazie ai buoni uffici di un bidello illetterato si troverà ad accogliere in Val D'Orcia (vicino a Siena), una torma di vispi bambini napoletani di una scuola di Acerra. Il biasimo generale, come riportato da diversi giornali italiani, si sta sfogando su Rocco Papaleo, che interpreta Gerardo Gregale, ex-fumettista, insegnante svogliato che accompagna in Val d'Orcia, i bambini di Acerra. Quello che gli spettatori campani rimproverano a Papaleo, etichettato spesso come «traditore» della propria essenza di uomo del sud, è l'aver avallato, nei suoi duetti con De Sica, tutti i peggiori stereotipi sugli insegnanti e gli scolari meridionali, che sono state prese dai diretti interessati come altrettanti schiaffi. Il film mostra i bambini napoletani che, accolti a Bagno Vignoni come «africani», si calano dei passamontagna sul viso, e puniscono a suon di botte l'incauto comitato di benvenuto; o il preside Brogi che, prima di farli entrare nella sua scuola, li esamina tutti con il metal detector. Che dire poi delle riunioni della scuola di Acerra con il preside (Lello Arena) ed i professori, che si riuniscono nei bagni, tra i lavandini e i wc, perché non c'è altro spazio disponibile?

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