Grafica ticinese con Orio Galli

Un volume sulla carriera dell'artista luganese autore di celebri manifesti
Natascha Fioretti
15.10.2015 06:00

LUGANO - Orio Galli è senza dubbio un artista celebre del nostro territorio. Sui suoi cinquant'anni di attività lo abbiamo intervistato.

«Quale tasso di menzogna contiene la verità di noi artisti e quella di voi graphic designer? A noi artisti, che siamo i veri bugiardi per statuto, ne spetta uno alto, anzi altissimo, così che la verità continui a nascondersi chissà dove, a voi graphic designer ne spetta uno un po' più basso, così che la verità sia facile da scovare al supermercato». Sorride divertito Orio Galli mentre nel suo studio di Caslano legge queste righe dedicategli dall'artista visivo Tonino Casula in occasione della pubblicazione del suo libro «Orio Galli 50 anni di graphic design». Come lui in quella che vuole essere l'eccezionale monografia di un grafico indipendente del Canton Ticino gli rendono omaggio molte altre personalità. Ad esempio Mario Botta, autore della presentazione, per il quale la monografia «propone una rassegna di immagini sorprendente» espressione di «una indentità culturale propria di un territorio e di un'intera generazione». Attraverso il suo sguardo disincantato e ironico Orio Galli «rivendica il diritto di svolgere un lavoro che sia anche occasione di diletto», un lavoro che ha avuto il merito di dare un contributo decisivo all'affermazione della grafica pubblicitaria della Svizzera italiana oltre confine. Orio Galli ci tiene a sottolineare che non si tratta di una vetrina delle sue opere più riuscite, quanto piuttosto di un racconto, a tratti anche intimo, del suo vissuto, degli aneddoti, delle storie e dei personaggi che un po' per fortuna, un po' per ricerca hanno contraddistinto il suo percorso.

Da quando ha sentito la vocazione di fare il grafico?

«Sin da ragazzino ho sempre pensato di fare questa professione. A quei tempi però non era chiaro chi, o che cosa, fosse il grafico, nessuno sapeva in che cosa consistesse questa figura, si pensava fosse un tipografo. Sono stato il primo in Ticino ad avere il certificato federale di grafico emesso dal Cantone anche se i miei studi li ho fatti in Svizzera interna».

L'intervista completa sul CdT cartaceo in edicola oggi.

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