Niente pettegolezzi

I giorni che anticipano il Conclave sembrano un reality: caro Spirito Santo, fatti intervistare pure tu

O, in alternativa, apri una diretta su Instagram in attesa che dal comignolo esca la fumata bianca
© Andrew Medichini
Carlo Tecce
03.05.2025 17:30

Il miglior «reality show» del mondo terreno e, osiamo chiedendo perdono, anche ultraterreno, è in onda in questi giorni di lutto e di lotte che anticipano il Conclave per le elezioni del nuovo Papa. Il primo quesito ha riguardato la platea dei votanti: 135 più Angelo Becciu o 135 meno Angelo Becciu oppure 135 più un furbetto dell’anagrafe o 135 meno due malati di cui uno segreto? Non ci abbiamo capito nulla, alla fine in Cappella Sistina, mercoledì pomeriggio, ne entrano 133 di cardinali. Però non Angelo Becciu, porpora che ha perso le «prerogative» per ordine supremo di papa Francesco e che, caso più unico che raro, ha patito la fermezza (altro che misericordia) dei suoi colleghi o ex colleghi vestiti di rosso.

Nel mentre il pallottoliere impazziva, il dibattito si è fatto serio con riferimenti forbiti alla geopolitica: ci vuole un Papa del Sud Globale come Jorge Mario Bergoglio o ci vuole un Papa del Centro Europa come Joseph Ratzinger e, perché no, un Papa che viene dall’Oriente? Ciascuno ha espresso il suo parere, anche i cardinali inseguiti attorno a San Pietro come avviene davanti al Parlamento: una orda di microfoni, giornalisti che corrono con invidiabile sforzo, qualche battuta presa al volo, letteralmente al volo, sorrisi dispensati con pazienza, niente di rilevante, ma tutto prezioso per tenere su il «reality show».

Il Vaticano ha cominciato a diffondere le fotografie degli operai nella Cappella Sistina, dei Vigili del Fuoco sul tetto per fissare il comignolo da osservare per la fumata nera (no Papa) e per la fumata bianca (sì Papa) e i cardinali elettori e non elettori si sono esibiti in pronostici da domenica al parco: ci mettono tre giorni, al massimo due, guardate che mercoledì avremo il nome. Come se stessero organizzando le primarie del centrosinistra. Quando la tensione sembrava calare, ecco che i giornali, che attingono da fonti di prima mano, hanno raccontato di un Vaticano sul punto di fallire, di una rottura dentro il gruppo di cardinali creati da Bergoglio (108 su 133), di presunte manovre dei porporati americani, badate bene, non generici porporati americani, ma porporati americani conservatori. Potremmo continuare per altre due pagine. La cronaca è la messa del giorno, la santifichiamo per mestiere, ma il tema è un altro: qui non c’è passione né missione; non c’è una punta di mistico, figurarsi un lembo di trascendente; non c’è un pizzico di spirituale, non diciamo di religioso. Caro Spirito Santo, se ci sei, fatti intervistare pure tu. Oppure apri una diretta su Instagram.