I titoli di Libero nella bufera, «omofobi e razzisti»

ROMA - Dopo il titolo «Comandano i terroni» di settimana scorsa, il quotidiano italiano Libero torna nella bufera. Il foglio diretto da Vittorio Feltri è infatti arrivato in edicola quest’oggi con un «Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay» in prima pagina, con tanto di occhiello «C’è poco da stare allegri». La «sparata» di Libero non è passata inosservata e il sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi ha criticato duramente il quotidiano. «Provo disgusto per il titolo del giornale Libero. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti, poi oggi anche omofobi. Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti a un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia», ha scritto in una nota il politico pentasetellato citato da Repubblica. «Mi aspetto che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico faccia sentire la sua voce. Probabilmente, chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti», ha concluso Crimi.
Il vicepremier Luigi Di Maio ha poi rincarato la dose su Facebook: «Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere? Scriveranno queste idiozie senza più un euro di fondi pubblici. Vito Crimi ha avviato la procedura che azzererà i finanziamenti pubblici entro i prossimi tre anni».