Identità ambigue tra uomo e donna

«Avevo letto questa storia vent'anni fa e avevo subito pensato di farne un cortometraggio, che sarebbe stato molto fedele al libro, e che quindi doveva finire con un omicidio. Ma non l'ho mai realizzato, e mi sono reso conto, rileggendo due anni fa il romanzo di Ruth Rendell (scomparsa nei giorni scorsi: ndr.) che adesso era la storia d'amore ad interessarmi. Così sono partito dallo stesso punto di vista, ma ho trasformato la vicenda in una relazione "pericolosa", come solo un grande amore può esserlo». Ha detto François Ozon che ha presentato Una nuova amica, il suo ultimo film a Roma, accompagnato da Anaïs Demoustier, la protagonista femminile di questa pellicola ambigua e intrigante. Al centro della vicenda c'è David (Romain Duris), giovane uomo che alla morte della propria moglie, Laura, rimane solo con la loro bambina, poco più che un bebé, e forse per il dolore della perdita, o forse per la grande solitudine, comincia ad indossare in casa gli abiti della moglie, proprio come faceva da bambino con quelli di sua madre. Claire (Anaïs Demoustier), che è stata la migliore amica di Laura, scopre casualmente il suo passatempo, ma soprattutto si rende conto che la sua amica del cuore di fatto aveva un suo universo segreto di cui lei era tenuta all'oscuro, e che David, e le sue insolite abitudini, ne erano il fulcro. Difficile dire cosa sia più inaccettabile per Claire in quel momento, se il «tradimento» di Laura, o lo strano comportamento di David, che sembra andare contro qualsiasi regola sociale o della morale corrente. Ma poi, sapere che la sua migliore amica fosse complice del marito nel suo gioco, la spinge ad andare oltre le apparenze e ad aiutare David a creare un suo «doppio» al femminile: Virginie. «M'interessava fare un film sull'identità e la sessualità viste come scelta individuale, – ha detto il regista, che spesso nei suoi film gioca con i ruoli e le identità maschile e femminile – perché oggi molte persone vorrebbero scegliere la propria identità, o vivere la loro "vera" identità, sfuggendo alla propria, considerata solo un'imposizione familiare o sociale. Riflettendo su tutto questo mi sono reso conto molto presto che si trattava di un film sulla libertà, e che poneva dei quesiti molto profondi, soprattutto quando c'è una grande storia d'amore. Sono anche conscio di aver tirato in ballo l'amore soprattutto per mescolare sentimenti e attrazioni, e poter esplorare sino in fondo tutte le sfaccettature e le ambiguità della storia, perché l'amore è un cliché che da solo spiega e giustifica ogni cosa, ma non mi dispiace». Tuttavia quello che colpisce lo spettatore, è più la mutazione psicologica che quella fisica di entrambi i personaggi, che Ozon racconta con un'abilità hitchcockiana. È con un certo brivido di orrore che ci si inoltra nei meandri della mente di entrambi i protagonisti, impegnati in una trasformazione incalzante, con Claire sempre più trasgressiva intimamente, ma più curata, elegante e austera nel look; e David costantemente impegnato a sfidare i limiti di Claire, per apparire in pubblico, il più possibile con la sua nuova, sgargiante identità femminile. «C'è nel film la voglia di mostrare la trasformazione e quindi il lato orrido che si accompagna a questi eventi. – continua Ozon - Una metamorfosi, anche senza pensare a Frankenstein, è sempre angosciosa ed io volevo mostrare tutto questo, ma anche come i personaggi fossero più forti e, grazie all'amore, riuscissero a vincere questa angoscia, perché è indubbio che sia angoscioso per una donna vedere che il proprio marito si sta trasformando anche lui in donna. Volevo mostrare tutto questo senza risparmiare il brivido, ma poi si va oltre perché c'è molto altro da raccontare». Nel libro, Claire uccide Virginie, e il regista non ha eliminato, forse volutamente, questa sensazione di pericolo imminente che si sente in tutto il film, che invece trova un suo epilogo, diverso e originale: in fondo, è Virginie a divorare Claire. Tuttavia si ha l'impressione che proprio la ricerca di questo finale, che strizza l'occhio ai tanti interrogativi che oggi dividono la società sull'argomento: dalla trasgressione, all'identità della coppia, al matrimonio gay; stemperi la tensione del film, in un epilogo fasullo, da giornale di pettegolezzi.