Il centenario di Ennio Flaiano

"Scrittore minore satirico dell?Italia del benessere" come lui stesso si autodefinì o muro portante di una cultura italiana che ha conosciuto la trascinante amabilità del suo ingegno? Di certo c?è che a cent?anni dalla nascita (Pescara 5 marzo 1910 – Roma 20 novembre 1972) Ennio Flaiano non è un autore dimenticato, ma sempre meno considerato e ristampato. E se non si ristampano i suoi libri, oltre la vita reale, di uno scrittore si esaurisce anche la vita letteraria.Su Flaiano si potrebbe obiettare che non fu un grande scrittore ma un trasformista che spaziò dal giornalismo alla letteratura, dal cinema al teatro in una scorribanda intellettuale quasi sismica, forte della sua vena arguta, del suo "cinismo", del suo aggredire ogni forma di arte comunicativa con insaziabile e moderna sensibilità."Secondo me Ennio Flaiano - dice la professoressa Simona Costa, una delle massime esperte dell?intellettuale pescarese - è uno dei protagonisti dell?Italia culturale del dopoguerra. Il suo ruolo, già come scrittore anche se solo per un romanzo come Tempo di uccidere che nel panorama del tempo è una voce fuori dal coro, merita un posto a parte. Il fatto poi di aver coltivato una scrittura aforistica e autobiografica porta avanti un genere di scrittura che ha anche una tradizione nella nostra cultura letteraria ".