Castellinaria

Il Cinema «Oltre le Sbarre»

Il Festival del cinema giovane, per la sua 35.esima edizione, si fa speciale arricchendosi di una prima per il Ticino: una giuria composta da detenuti – Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Giancarlo Zappoli e con Agnese Làposi, curatrice della selezione
© Archivio CdT
Irene Solari
24.11.2022 06:00

Castellinaria, il Festival del cinema giovane, in corso in questi giorni a Giubiasco, taglia il traguardo per la sua 35.esima edizione e si fa speciale arricchendosi di ospiti e novità. Una di queste riguarda il progetto Oltre le sbarre. Un’iniziativa che segna una prima in Ticino e che vede la creazione di una giuria speciale composta da giovani detenuti del Penitenziario cantonale. Il compito della giuria è quello di valutare la selezione di cortometraggi proposta da Castellincorto. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico di Castellinaria, Giancarlo Zappoli e con Agnese Làposi, curatrice della selezione.

«Un'idea copiata»

L’idea di proporre una giuria all’interno di un carcere in un festival del film è venuta a Zappoli partendo da un esempio italiano: «Questa idea è nata copiando, lo possiamo dire» ci racconta sorridendo. «Ci siamo ispirati da quello che abbiamo visto durante un festival del cinema in Calabria a Castrovillari: l’I-Fest. Alle proiezioni del concorso dei cortometraggi era coinvolto anche il carcere locale. L’esperienza è stata davvero positiva e così ho pensato di copiarla e di riproporla a Castellinaria». Zappoli si è così messo in contatto con Làposi, «abbiamo chiesto poi al direttore del carcere, Stefano Laffranchini, che si è detto d’accordo». In effetti, gli fa eco Làposi, questa è una realtà che esiste già in altri Paesi, «io vi ho assistito a Marsiglia». Ma in Ticino, la nuova proposta di Castellinaria, è una vera e propria prima. «Essedo io ticinese – spiega Làposi –, mi faceva piacere viverla anche qui. Sono stata molto contenta di poter accompagnare le proiezioni e di come sono andate».

Una selezione per un pubblico giovane

Una soddisfazione per la curatrice, felice che la selezione di corti da lei scelta sia piaciuta anche alla giuria di giovani detenuti: «Volevo vedere come avrebbero reagito e quali proiezioni gli sarebbero piaciute». Proiezioni che sono state suddivise in due pomeriggi, «dato che la programmazione è stata abbastanza intensa con 13 film e volevamo avere anche il tempo per discutere dopo la proiezione». Avere una giuria di giovani è in linea con i principi di Castellinaria: «I ragazzi del penitenziario hanno tra i 18 e i 25 anni, sono dei giovanissimi adulti».

I criteri per la scelta delle selezioni di Castellinaria seguono proprio dei parametri incentrati sul pubblico giovane, come ci spiega Làposi: «La selezione per il concorso Castellincorto avviene secondo due principi: il primo sono i “film di scuola” prodotti da studenti, oppure film che trattano di tematiche giovanili. Sono tutti lavori che possono essere interessanti per i giovani. Anche se alcune tematiche sono più vicine a un pubblico carcerario che a un pubblico generale di Castellincorto, è interessante vedere come possano reagire dei pubblici diversi».

Questa potrebbe anche essere una buona opportunità pensando al futuro dei giovani detenuti, ci dice la nostra interlocutrice. «Sono ragazzi che prima o poi, dovranno reinserirsi nella società. Con questa attività possono avere uno sguardo sul mondo» e, magari, scoprire anche una passione che potrebbe ispirarli e guidarli per il loro futuro e per una scelta professionale.

Il genere del cortometraggio

La selezione di cortometraggi è stata quindi fatta pensando al pubblico carcerario? «No – ci risponde la nostra interlocutrice –, in realtà sono venuta a saperlo solo dopo che era iniziato il processo di selezione, quindi non ho pensato al pubblico del carcere quando sceglievo i corti». I criteri sono stati altri: «Venerdì sera, Castellinaria, una maratona di 13 film, bisogna quindi già avere delle proposte che tengono e che non siano troppo sperimentali però sono comunque film d’autore, quindi c’è un po’ di tutto».

Il genere dei cortometraggi è particolare, ci spiega Làposi, alcuni sono molto efficaci su un pubblico giovane, rispetto a un lungometraggio. «Il corto è fatto apposta perché si possa svolgere un piccolo intrigo in 15 minuti. Quando una persona esce da una proiezione di cortometraggi è difficile che resti completamente delusa, ci sarà stato di sicuro qualche film che è piaciuto molto o almeno un po’. Si regala così agli spettatori la possibilità di guardare uno dopo l’altro diversi modi di fare cinema, anche d’autore», chiosa la nostra interlocutrice.

Per Castellincorto ci sono tre giurie che assegnano tre premi distinti. C’è Oltre le Sbarre, composta da cinque persone, poi la giuria dei professionisti e, infine, quella del pubblico che può votare, nella serata di venerdì in sala a Giubiasco, conferendo il premio del pubblico». I riconoscimenti verranno annunciati sabato sera in occasione della cerimonia di chiusura del festival.

Oltre le Sbarre non è stata una proposta occasionale, si guarda dritto verso il futuro, ci dice Zappoli: «Pensiamo assolutamente di riproporre questa a Castellinaria idea anche i prossimi anni».

 

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