Il gotha svizzero da Anker a Hodler

Per la sua mostra invernale, da dicembre a giugno, la Fondazione Pierre Gianadda di Martigny celebra la pittura svizzera ed espone un’eccezionale selezione di opere della collezione Christoph Blocher, una delle più prestigiose collezioni private di pittura svizzera. Inaugurata il 6 dicembre l’imponente ed evocativa mostra ha visto fin ora più di 20mila visitatori provenienti non solo dalla Svizzera, ma anche dalla Francia e dalla vicina Italia. La Fondazione Pierre Gianadda creata nel 1977 da Leonard Gianadda in memoria del fratello, morto tragicamente in un incidente aereo, ha accolto globalmente fino ad oggi più di dieci milioni di visitatori.
Christoph Blocher, personaggio che non richiede troppe presentazioni, è anche molto conosciuto come uno dei più ferventi ammiratori e collezionisti della pittura svizzera; ha infatti raccolto nel corso di diversi decenni una serie impressionante di dipinti realizzati intorno al 1900.
Blocher, settimo figlio di una famiglia di undici, è cresciuto in una piccola casa le cui pareti erano adornate con copie di dipinti fortemente rappresentativi dell’arte svizzera. Le sue prime emozioni per Anker e Hodler risalgono alla sua infanzia. «C’erano riproduzioni nella casa dei miei genitori, che non erano benestanti, che mi facevano sognare». Un giorno decise di acquistare un originale e oggi grazie alla sua passione e alla sua costanza possiede la versione originale del Lago di Thun di Ferdinand Hodler, un dipinto che ha accompagnato la sua giovinezza. A 27 anni, la passione per l’arte lo porta ad acquistare un disegno di Albert Anker, il primo pezzo della sua preziosa collezione «Non avevo soldi. Mi chiesero 1.500 franchi, una somma importante per me. Lo acquistai ma non pensavo che con Anker avrei iniziato una collezione...».
Curata dallo storico dell’arte Matthias Frehner, l’esposizione riunisce centoventisette opere della straordinaria raccolta personale di Blocher. Il corpus in mostra, rappresentante il periodo eroico dell’arte svizzera, abbraccia quasi un secolo di creazioni, dal 1848 fino ai tempi del giovane Alberto Giacometti. Un panorama importante di creazioni plastiche di opere storiche che inizia con il realismo e termina nella moderna pittura figurativa.
Accanto ai famosi dipinti di Albert Anker e Ferdinand Hodler, si possono ammirare opere di Alexandre Calame, paesaggista con atmosfere serene o tormentate, del rappresentante del periodo romantico Giovanni Segantini che riproduce l’esistenza umana in armonia con la natura, e anche di Edouard Castres, pittore di soggetti militari e scene di genere, di Félix Vallotton, legato al movimento Nabis, di Giovanni Giacometti, padre del famoso scultore Alberto, che descrive grandiose atmosfere montane con intensi effetti di luce e colore, di Ernest Bieler, che in uno stile simbolista e realistico si sforza di rendere il mondo contadino del Vallese, di Cuno Amiet, riconosciuto colorista, di Augusto Giacometti , Adolf Dietrich, Max Buri.