"Il libro della giungla" si fa più adulto

A cinquant'anni dal cartoon, tratto da Kipling, casa Disney ripropone un suo classico, l'ultimo realizzato con Walt Disney ancora vivo. La nuova versione del regista Jon Favreau (due Iron Man, Cowboys & Aliens) è al passo con i tempi, sia sul piano tecnico che dei gusti del pubblico. altrettanti spunti di riflessione.
Mowgli è un bambino allevato da un branco di lupi che vivono nella giungla popolata di animali parlanti. Ci sono gli elefanti, rispettati per la loro forza, i predatori e le prede. La siccità li obbliga ad una tregua perché tutti devono attingere ad una comune riserva d'acqua. L'anomalia è il cucciolo d'uomo, ingegnoso come la sua specie. Finché la tigre Shere Khan, sfregiata da un umano con il fuoco, pretende che Mowgli venga bandito. Il ragazzino deve andarsene; nel viaggio lo proteggono la pantera Bagheera e il giocoso orso scansafatiche Baloo. Ma incontrerà anche un pitone incantatore e il Re delle scimmie. Il quale è scaltro, promette a Mowgli protezione se gli porterà il "fiore rosso", esclusiva degli uomini, ossia il fuoco che gli permetterebbe di dominare gli altri animali. Il Re delle scimmie, narrativamente, ricorda un'incarnazione animale dell'avventuriero Kurtz del Cuore di tenebra di Conrad, personaggio inquietante e metaforico che Marlon Brando incarnava in Apocalypse Now di Coppola. Vietnam a parte, i Kurtz hanno sempre a che fare con la perdita dell'innocenza. E il fuoco minaccerà la sopravvivenza della giungla.
Tecnicamente, il film affianca ad un solo personaggio in carne e ossa, il 12.enne Neel Sethi, di origine indiana, animali realizzati in computer grafica, realistici ma molto espressivi, che parlano con sincronismo del labiale. Le loro dimensioni sono a volte volutamente sproporzionate rispetto a Mowgli, perché così i bambini vedono gli adulti. Ottimo l'inserimento del paesaggio lussureggiante e pericoloso. Persino cupo. E non c'è da stupirsi, nel comparto grafico ha lavorato la compagnia di effetti speciali digitali Weta di Peter Jackson.
L'atmosfera è da thriller, il ritmo al galoppo. Se si può fare un piccolo appunto, sta nell'omaggio al Libro della giungla a cartoni animati con due canzoni famose ma estranee allo spirito