Cent'anni fa

Il pittore ticinese Pietro Chiesa solleva entusiasmo a Milano

Le notizie del 12 Febbraio 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
12.02.2024 06:00

La mostra di Pietro Chiesa a Milano
Sabato scorso è stata aperta con grande concorso di artisti e di personalità, nelle sale della Galleria Pesaro in via Manzoni, la mostra personale del nostro concittadino Pietro Chiesa. La mostra, della quale ci riserviamo di parlare, ha incontrato da parte del pubblico e dei critici d’arte festose accoglienze.

Parlando della Mostra Chiesa, Vincenzo Bucci scrive nel «Corriere della Sera» d’oggi: «Pietro Chiesa non è ormai un nome oscuro per nessuno. Nato nel Canton Ticino quarantotto anni or sono, a ventiquattr’anni già si guadagnava una medaglia all’esposizione mondiale di Parigi e camminò poi sempre così spedito, ottenendo successi in molte grandi mostre da Venezia a Monaco, ed entrando coi suoi quadri in molti musei e gallerie: nel Museo di Ginevra con “Festa infantile”, nel Museo di Buenos Aires con “La leggenda di Thais”, nella Galleria d’arte moderna a Roma con “L’Annunciazione”.

Alla pittura che qui vediamo, affettuosa e gentile, a questo cielo, diremo, dell’intimità e della poesia familiare, egli è pervenuto dopo avere sperimentato altre forme e tendenze. La presente mostra ci offre un saggio del suo realismo giovanile nel “Giardiniere”, del suo allegorismo ne “La terra fecondata”, del suo gusto decorativo nei quattro pannelli raffiguranti le “Stagioni”. Ma qui il gran soggetto, il motivo in cento guise variato e svolto, sono, come abbiamo detto, l’infanzia e la maternità.

Mamme che abbraccian i loro piccoli, o li ninnano, o li allattano, o li vezzeggiano; bimbi che si lasciano coccolare dalle mamme, o che muovono i primi passi in un prato, o che raccolgono fiori, o che giuocano fra loro. Una letizia! E anche dove parrebbe, dal titolo e da una prima occhiata al quadro, che si trattasse d’altro, per esempio d’una semplice veduta fra architettonica e paesistica, come in “Vecchia casa”, anche lì, se guardate meglio, vedrete piccola piccola e appena percettibile, nel fondo del giardino, una culla e accanto alla culla la mamma che cuce.

“Serenità”: una delle più belle tele di qua dentro è intitolata così. E parola e tela dicono tutto l’animo di Pietro Chiesa, la cui visione tenera e soleggiata della vita domestica e delle gioie familiari si esprime anche dai toni caldi e dorati, dai teneri toni azzurrini, dalla morbidezza e tenerezza di pastello che hanno gli stessi suoi dipinti ad olio».

Lo sfregio al monumento
dei caduti a Mendrisio
Mendrisio, 11 – Perdura l’indignazione della popolazione contro l’abbietto atto compiuto sulla statua del monumento ai caduti italiani nel nostro Cimitero. Dalla statua sono stati asportati a colpi di martello la stella e il naso. Ieri le autorità hanno continuato l’inchiesta per scoprire l’autore del nefando gesto, ma finora le ricerche fatte hanno dato risultato negativo.

Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 12 febbraio 1924 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.  

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