#raccontaloagiorgia

Il successo professionale degli altri non è un problema

La rubrica settimanale #RaccontaloaGiorgia ospita Vanessa Ruffini, happiness manager e facilitatore mindfulness: ecco alcuni consigli pratici per creare un ambiente di lavoro sano e collaborativo – PUNTATA 10
Giorgia Cimma Sommaruga
17.02.2022 12:54

Il buon Aristotele chiosava perentorio: «L’uomo è un animale sociale», per Cicerone invece «l’uomo è socievole per natura». I rapporti interpersonali sono alla base della vita di tutti noi, e non è quindi un caso che nel corso degli anni sia diventato sempre più importante ridisegnare le risorse umane in ambito aziendale. Siamo tutti d’accordo che andare al lavoro ogni tanto è difficile e faticoso. La soluzione? Rendere il nostro impiego una esperienza appagante. Perché? Beh, indubbiamente è proprio la qualità delle relazioni che riusciamo ad instaurare con i colleghi (anche con quelli che meno ci piacciono) a rendere un ambiente di lavoro piacevole. Scopriamo come farlo grazie all’ospite di #RaccontaloaGiorgia: Vanessa Ruffini.

«Il capo elogia sempre Andrea, non lo sopporto proprio, presenta sempre progetti migliori dei miei!», «Quest’anno ho ricevuto il premio come miglior venditore dell’agenzia ma nessuno dei miei colleghi si è congratulato con me, che simpaticoni». Hey invidiosi, mi riferisco proprio a voi! Un famoso detto diceva “L’erba del vicino è sempre più verde”, e un altro “Chi campa d’invidia muore disperato”. Siamo tutti diversi l’uno dall’altro, per questo motivo ci sarà sempre qualcuno più bravo dell’altro, per caratteristiche connaturate. Pensateci bene, se così non fosse, non esisterebbero nemmeno i numeri uno. Ci sarà sempre un collega più bravo di te, magari perché è più portato a svolgere determinate mansioni, oppure sarai tu il più bravo e gli altri ti invidieranno per questo. Ma, fermi tutti: avete mai pensato che provare invidia fa male – oltre che all’ambiente di lavoro – soprattutto a chi la prova? Perfetto. Allora concentriamoci su questo, e ascoltiamo l’ultimo consiglio della nostra esperta: Sì farsi ispirare da chi è più bravo di noi; No provare astio ingiustificato.

In sintesi

A volte il successo degli altri può far vacillare la nostra autostima e dare spazio dentro di noi a inutili sensi di colpa e frustrazioni. Non è facile ammetterlo, ma tutti, almeno una volta nella vita abbiamo provato quel senso di invidia per il collega che ci sembra “più bravo”, “più fortunato” o “più nelle grazie del capo”. Alimentare l’invidia potrebbe avvelenare i buoni rapporti lavorativi che abbiamo instaurato con fatica e costanza in ufficio. E poi perché dovremmo farlo? A perderci saremmo soprattutto noi. Trasformare l’invidia in qualcosa di positivo è possibile, per noi stessi e gli altri, ma dobbiamo imparare a gestirla nel migliore dei modi. Un interessante studio condotto da Forbes mostra come, ad una notizia di successo professionale di un collega, vi siano tre tipologie di reazione: la sottomissione, l’ambizione, la distruzione. Confrontarci con il successo professionale altrui spesso ci porta a raccontare a noi stessi che quella persona è più brava e capace di noi. Questa “storiella” con cui imbrogliamo noi stessi non fa altro che impedire ogni sorta di cambiamento: perché? È semplice. Per paura di fallire, o la convinzione di essere destinati al fallimento. Tuttavia il successo dei colleghi, anche se li riteniamo meno dotati o competenti di noi, potrebbe anche spronarci a lavorare di più per dimostrare a noi stessi, ma soprattutto agli altri, che anche noi possiamo farcela. E a guardare bene, questa sarebbe la reazione migliore, ma purtroppo non è la più diffusa. Ad avere la meglio in queste situazioni sono maggiormente i pensieri negativi, infatti tendiamo ad accanirci contro la persona che ha fatto scaturire questi pensieri. E questo accanimento ci porta inevitabilmente a screditarla agli occhi degli altri perché “io sono meglio di lui”. Questo è l’atteggiamento più dannoso in assoluto sul posto di lavoro.

I consigli dell’esperta

Fatti ispirare. Andrea è più bravo di te quando si tratta di scrivere delle interrogazioni parlamentari, e Maria è più portata nelle pubbliche relazioni. E quindi? Assodato che provare invidia fa male, soprattutto al tuo stomaco, se nonché ad aumentare il clima di tensione in ufficio, cerca di vedere il lato positivo. Fatti ispirare da loro. Ma soprattutto tieni conto che, spesso si tratta di capacità connaturate nella persona, ma ancora più spesso si tratta di persone che hanno investito molto tempo, studio e ore di lavoro per poter essere “più bravi” in quello che fanno. Quindi inizia a farlo anche tu: studia, informati, esercitati, mettici tutto l’impegno e la passione del mondo. In questo modo non potrai fallire.

Autoanalisi. Quando provi invidia per una collega perché in pubblico riesce a parlare meglio di te, ti sei mai chiesta quante ore dedichi a questa attività per migliorarti? Per poter essere migliori serve il sacrificio. Tu quante ore dedichi a provare i tuoi discorsi? Hai mai provato a registrarti per capire dove sbagli? E hai mai tenuto un discorso guardandoti allo specchio per comprendere se il linguaggio del tuo corpo era allineato con quello che volevi esprimere? Pensaci. Sei sempre in tempo per raddrizzare il tiro.

Impara a bastarti. Sei tu quello invidiato? Fantastico. Allora devi mettere in conto che, se sei bravo, attiri l’invidia altrui. Cosa fare? Non provare fastidio, impegnati, perché le altre persone lo percepiscono e godono di ciò. Ma soprattutto cerca in ogni modo di instaurare un rapporto con i colleghi che percepisci essere invidiosi di te, mostrati altruista e preparato, instaura un dialogo. Mostra che hai le capacità e non rimanerci male perché comune che i colleghi che sono ancora irrisolti provino invidia. In queste situazioni ad aiutarti non è provare fastidio, bensì la furbizia: non far sentire gli altri inferiori perché non hanno raggiunto i tuoi risultati, ma valorizza i loro punti di forza, elogiali, tenendo sempre presente che a guadarci sei tu, perché l’ambiente di lavoro è anche il tuo.

Se avete domande o desiderate consigli potete scrivere un’e-mail a [email protected] con oggetto «#RaccontaloaGiorgia». Tutte le e-mail saranno lette dall’esperta, che il 24.02.2022, alla fine delle dieci puntate, risponderà in una diretta sui profili Instagram e Facebook del CdT alle ore 21.00.