Cent'anni fa

Immane tragedia in una miniera della Slesia

Le notizie del 1. febbraio 1923
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
01.02.2023 06:00

Una catastrofe in una miniera
Beuthen (Slesia), 1. ag – Mercoledì mattina una forte esplosione si produsse nel pozzo Heinrich.

Beuthen, 1. ag – La catastrofe nel pozzo Heinrich è dovuta all’esplosione di un recipiente di idrogeno. Mercoledì sera si era riusciti a liberare 2000 uomini dei quali 35 cessavano di vivere. Il numero degli operai rimasti prigionieri nel pozzo è di 600. Il numero totale degli operai vittime dell’esplosione ammonterebbe a 800. Si teme che coloro che non potranno salire alla superficie siano morti. La catastrofe raggiunge proporzioni non mai registrate nell’industria mineraria. Il lavoro è completamente sospeso. Alla sera non si era ancora perfettamente al corrente dell’entità dell’esplosione.

300 morti
Beuthen, 1. ag – Alle 23 di mercoledì sera il numero dei morti estratti dalla miniera Heinrich era di 70. Si calcola a 300 il numero degli operai rimasti sepolti.

I quotidiani avvenimenti irlandesi
Dublino, 31 ag (Havas) – Un certo numero di attacchi furono eseguiti la scorsa notte contro le abitazioni di parecchi funzionari, ministri e direttori di giornali di Dublino. Parecchie case furono gravemente danneggiate.

Dublino, 31 ag (Havas) – Una banda di 42 ribelli è stata catturata ieri presso Ferney, contea di Cork.

La Mesopotamia contro la Turchia
Londra, 31 ag (Reuter Officiale) – Il governo dell’Irak ha diretto a Lord Balfour, per essere trasmessa alla Società delle nazioni, una dichiarazione nella quale è detto che il vilajet di Mossul fu sempre parte integrante dell’Irak. La popolazione della Mesopotamia è assolutamente opposta al progetto del governo di Angora di impadronirsi delle risorse che formano l’unico mezzo di esistenza del paese e di occupare posizioni strategiche che mettono in grave pericolo la sicurezza nazionale.

Rivista Italiana
L’incendio alla stazione Centrale di Milano ha vivamente commosso i buoni ambrosiani, i quali per altro si confortano nel pensiero che quindici anni fa è stata posta la prima pietra della nuova stazione. Gli ambrosiani sperano che ora si andrà a rintracciare il posto ove si trova la prima pietra per iniziare la costruzione della nuova stazione. Le cause dell’incendio sono sconosciute; pare si tratti di un corto circuito. Del corpo centrale non restano che i muraglioni; la cupola è crollata. Le partenze e gli arrivi sono stati regolarmente ristabiliti. I biglietti per Chiasso vengono distribuiti in uno sportello della prima classe. L’edificio distrutto venne eretto nel 1857 dall’architetto francese Bouchot.

Mussolini si è dichiarato contrario all’abuso di discorsi.

Il Corriere delle Puglie di Bari, che contava 40 anni vita, ha cessato le pubblicazioni.