Incontro con Doriano Solinas

Un illustratore di quotidiani, dal Corriere della Sera al Corriere del Ticino - GUARDA LE FOTO
i libri come tema ricorrente nell'immaginario di Solinas
Red. Online
17.02.2016 00:05

Che percorso ha fatto prima di definire la sua professione?

«Non ho fatto scuole specifiche di disegno, anzi, il mio percorso scolastico è stato prettamente tecnico e per anni ho lavorato per la maggiore società di telecomunicazioni italiana. Paradossalmente, credo che sia stata proprio l'attività tecnica a favorire in me lo sviluppo di alcune caratteristiche presenti nella mia attuale professione.

La mentalità tecnica permette di bilanciare la parte fantastica che è in noi riportandola nei giusti binari, viceversa, la fantasia, permette di trovare innovazioni tecniche inusuali».

Lei ha fatto disegni di satira politica, poi ha smesso: come mai?

«Ho smesso quando mi sono reso conto che le vignette, se osservate dopo qualche giorno, risultavano vecchie ed inutili. Riuscire a fare una buona battuta satirica comporta un continuo aggiornamento e diverse ore per affinarla; è un peccato, quindi, che tale lavoro abbia una vita troppo breve. Inoltre, la satira politica ha, normalmente, una distribuzione ristretta e comunque nazionale. Ma, forse, il motivo principale è che ho sempre amato i disegni (umoristici, a tema o di costume) senza parole capaci di destare curiosità ed apprezzamento in chiunque li osservi, senza distinzione di razza, credo politico e nazionalità.

Un disegno, una canzone, un film, una scultura, devono ambire ad essere internazionali, a non avere confini».

Intervista completa nell'edizione cartacea del CdT