Musica

John Lennon, il «teppistello» che immaginava un mondo di pace

L’artista inglese avrebbe compiuto oggi 80 anni: tra Beatles, canzoni immortali e pacifismo - Personaggio scomodo spiato dall’FBI, fu ucciso da un folle all’età di 40 anni - VIDEO
Red. Online
09.10.2020 09:41

Oggi, 9 ottobre, John Lennon avrebbe compiuto 80 anni. L’8 dicembre prossimo segnerà invece il quarantennale della sua morte, avvenuta per mano di Marck Chapman, il fan squilibrato che, poche ore dopo avergli chiesto di firmare una copia di «Double Fantasy», ultimo album della carriera di Lennon, lo ha ucciso sparandogli quattro colpi di pistola alle spalle, di fronte a Yoko Ono, all’ingresso del Dakota Building, residenza newyorchese della coppia. John Winston Lennon rimane una delle più potenti icone mai prodotte dalla cultura popolare, un uomo che grazie alle musica e al suo impegno per la pace ha provato a cambiare il mondo. Fare parte dei Beatles, tra l’altro con il ruolo di fondatore, è già un’esperienza sufficiente per entrare nella storia ma lui, quando l’avventura con Paul, George e Ringo è finita, ha aggiunto una traiettoria umana e artistica di importanza capitale, basti pensare a un brano come «Imagine». Non è stato facile essere John Lennon: fin dall’infanzia e dall’adolescenza, condizionate dalla lontananza del padre marinaio, dall’abbandono di sua madre Julia che lo lasciò in custodia alla sorella Mimi, prima di essere travolta e uccisa da un’auto nel 1958.

Nato e cresciuto nella Liverpool proletaria degli anni della guerra e del dopo guerra, Lennon era, per sua ammissione, un teppistello, uno di quelli che i genitori consigliavano di non frequentare: le ferite nell’anima ci metteranno tanto tempo a guarire, lasciando spazio a una personalità incline alla rabbia e alla provocazione. E’ stato proprio lui a proporre a Paul McCartney di entrare nella sua band, i Quarrymen, con un George Harrison 14.enne e Stuart Sutcliffe. I Beatles nascono poco tempo dopo, quando i quattro Quarrymen, reclutando alla batteria Pete Best, ottengono un ingaggio ad Amburgo: quando torneranno in Germania alla batteria ci sarà Ringo Starr, mentre Paul imbracciò il basso, dopo che Sutcliffe ha deciso di stabilirsi ad Amburgo. Nei primi anni della Beatlesmania John esercita sulla band una leadership di fatto: quando la dinamica all’interno del gruppo cambierà e il centro della scena sarà preso da Paul, i dissidi cominceranno a farsi sempre più acuti fino allo scioglimento del 1970. Il duo Lennon-McCartney resta una delle coppie più importanti della storia, un team dalla creatività miracolosa se si pensa allo sviluppo e alla crescita delle composizioni da «Love me Do» a «Strawberry Fields Forever», dalla scelta, davvero rivoluzionaria, di sottrarsi alla vita folle dei tempi delle tournée e di abbandonare il palcoscenico per dedicarsi soltanto al lavoro in studio di registrazione, una scelta che ha contribuito in modo determinante alla sviluppo tecnologico ed espressivo della musica, con la collaborazione di George Martin e dei tecnici di Abbey Road.

Checché ne dicano i tanti detrattori, Lennon ha avuto due vite, prima e dopo l’incontro con Yoko Ono, la donna del destino. Prima di lei era un uomo incline alla violenza anche privata e pieno di rabbia: con Yoko accanto ha conosciuto un’altra dimensione, di fatto è con lei che, dopo lo scioglimento dei Beatles, è nato il leader pacifista che faceva paura a Richard Nixon e all’FBI. Sicuramente l’artista giapponese non piaceva molto agli altri tre, ma la band non si è sciolta per colpa sua. In realtà le tensioni erano insostenibili: non per niente sia John sia Paul avevano già pronto un album solista. Lennon non perdonò mai a McCartney di aver annunciato la fine dei Beatles in un’intervista in cui parlava del suo album: non sono riusciti a fare pace, perché John è stato ucciso a 40 anni. Oggi, che sono passati decenni, Paul e Yoko si sono riavvicinati. La carriera solista di John Lennon comincia con un capolavoro, «Plastic Ono Band» (con «Mother» e «Working Class Hero»), prosegue con «Imagine» (la title track è stata giudicata con un plebiscito la più grande canzone di sempre, ma qui c’è anche il capolavoro «Jealous Guy»), «Mind Games», «Walls and Bridges», «Rock and Roll» e l’ultimo «Double Fantasy». Sono anni molto intensi tra crisi sentimentali con Yoko, il Lost Weekend a Los Angeles (oltre un anno di bagordi estremi durante la separazione dalla sua musa), la droga, la scoperta della paternità di Sean, che ha avuto dal padre tutte le attenzioni che non ha mai avuto il primogenito Julian, l’impegno come uomo di pace, con i bed in, inni come «Give Peace a Chance» e la celeberrima battaglia legale per ottenere la green card. Per la sua attività di militante anti Vietnam e per la pace, John Lennon era spiato dall’FBI su ordine di Richard Nixon, il quale per togliersi di torno quel personaggio così scomodo, voleva che fosse espulso. A gestire la causa l’avvocato Leon Wildes che riuscirà a far ottenere al suo celebre assistito la green card il 9 ottobre, giorno in cui nasce Sean e celebra il suo compleanno.

A quarant’anni John Lennon era un uomo in pace col mondo e proprio con «Double Fantasy» era tornato a incidere un album, dopo qualche anno di pausa di cui uno passato a fare pappine e cambiare i pannolini del suo bambino. Finalmente cittadino americano, viveva a New York al Dakota Building, lo stesso dove Polanski girò Rosemary’s Baby, perché nella Grande Mela la sua privacy era più custodita che a Londra. Nessuno poteva immaginare che potesse essere ucciso da un pazzo: dopo quel terribile 8 dicembre le star hanno cominciato ad avere la security privata. Quando ha cominciato insieme a Paul, George e Ringo, Liverpool e il Nord d’Inghilterra erano «la provincia» per l’industria Londra centrica della musica: John Lennon ha dimostrato quanto potessero andare lontano quattro «lads» del Mercy Side. Poi, dopo aver fatto parte della band più importante della storia, è diventato un leader mondiale, immaginando un mondo senza barriere e confini. L’assenza di un personaggio come John Lennon si fa sentire nel mondo di oggi, le sue canzoni restano immortali.