Il caso

Johnny Depp vince il processo per diffamazione

L'ex moglie Amber Heard è stata condannata a pagare 15 milioni di dollari per avergli «distrutto la carriera e la reputazione» — L'attore, che non era presente in aula, ha ascoltato le parole della giuria dalla Gran Bretagna, dove è impegnato in un tour europeo come chitarrista
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Red. Online
01.06.2022 21:29

A sei settimane dall'inizio del processo, il verdetto è arrivato: Johnny Depp ha vinto la causa contro l'ex moglie Amber Heard. La giuria ha stabilito che il 58.enne è stato diffamato da Heard, la quale avrebbe agito con malizia nel costruire le accuse di abusi. L'attrice è stata condannata al pagamento di 15 milioni. Amber Heard ha invece vinto una delle sue contro-cause contro Depp per i commenti dell'avvocato dell'attore sul Daily Mail: nei suoi confronti la Corte ha riconosciuto un risarcimento di 2 milioni di dollari.

Cominciato l'11 aprile e trasmesso live su YouTube, il dibattimento ha catturato l'attenzione di tutto il mondo. Johnny Depp aveva accusato l'ex moglie di diffamazione, chiedendo 50 milioni di dollari per avergli «distrutto la carriera e la reputazione» con un editoriale pubblicato sul Washington Post nel dicembre 2018. Amber Heard ha risposto con una causa da 100 milioni.

Alle 21.00 in punto (15.00 ora locale) la giudice Penney Azcarate aveva avvisato i presenti (tra i quali diversi fan) che non avrebbe tollerato alcuno sfogo. Il verdetto è stato letto nel silenzio generale.

Diversa la situazione all'esterno, dove una grande folla si è radunata per seguire da vicino l'evento. Fuori dal tribunale è risuonato lo slogan «Johnny, Johnny!».

Diverse le polemiche per la mancata presenza di Johnny Depp alla lettura del verdetto al tribunale di Fairfax, in Virginia. L'attore ha infatti ascoltato le parole della giuria dalla Gran Bretagna, dove è impegnato con il chitarrista Jeff Beck in un tour europeo.

«La giuria mi ha restituito la vita»

«Sei anni fa, la mia vita, la vita dei miei figli, la vita di coloro che mi sono più vicini e anche la vita delle persone che per molti, molti anni mi hanno sostenuto e hanno creduto in me sono cambiate per sempre», ha evidenziato Johnny Depp in un comunicato dopo la vittoria. «I media mi hanno lanciato accuse false, gravissime e criminali, che hanno scatenato una raffica infinita di contenuti odiosi, anche se non è mai stata mossa alcuna accusa contro di me. La notizia aveva già fatto il giro del mondo nel giro di un nanosecondo e ha avuto un impatto sismico sulla mia vita e sulla mia carriera. E sei anni dopo, la giuria mi ha restituito la mia vita. Sono davvero onorato».

«Fin dall'inizio, l'obiettivo di questa causa è stato quello di rivelare la verità, indipendentemente dall'esito. Dire la verità era qualcosa che dovevo ai miei figli e a tutti coloro che sono rimasti fermi nel loro sostegno. Mi sento in pace sapendo di aver finalmente raggiunto questo obiettivo. Sono e sono stato sopraffatto dall'amore, gentilezza e colossale sostegno di tutto il mondo. Spero che la mia ricerca della verità sia stata d'aiuto ad altri, uomini o donne, che si sono trovati nella mia situazione, e che coloro che li sostengono non si arrendano mai. Spero anche che ora si torni a parlare di innocenza fino a prova contraria, sia nei tribunali che nei media».

L'attore ha concluso: «La verità non muore mai».

Amber Heard: «Delusa per me e le altre donne»

Nella sua dichiarazione, Heard ha invece affermato di provare una «delusione che va oltre le parole». «Sono affranta dal fatto che la montagna di prove non sia stata sufficiente a contrastare il potere sproporzionato e l'influenza del mio ex marito». Heard di è detta «ancora più delusa da ciò che questo verdetto significa per altre donne». «È una battuta d'arresto. Riporta indietro le lancette dell'orologio a un tempo in cui una donna che parlava e si esprimeva poteva essere pubblicamente svergognata e umiliata. Fa tornare indietro l'idea che la violenza contro le donne debba essere presa sul serio. Credo che gli avvocati di Johnny siano riusciti a convincere la giuria a trascurare la questione chiave della libertà di parola e a ignorare le prove così evidenti nel caso vinto nel Regno Unito».

«Sono triste per aver perso questo caso. Ma sono ancora più triste perché sembra che io abbia perso un diritto che pensavo di avere come americana - quello di parlare liberamente e apertamente».

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