La partita a scacchi delle spie

"La talpa", dal romanzo di Le Carré
Red. Online
24.01.2012 04:24

Spie, vecchio stampo. Tra intrighi, complotti e false piste, sullo sfondo della guerra fredda. Un mondo, il loro, dove l?unica certezza è che niente e come sembra. La talpa è tratto dall'omonimo romanzo di John Le Carré. Siamo all?anti Bond: i protagonisti sono tutto fuorché infallibili, spavaldi e pieni di certezze. Questo è un mondo dai contorni indefiniti, tinto di grigio. Dove buoni e cattivi, bene e male sono solo concetti sfumati e tutti sono pedine di una grande partita a scacchi. A dare questi colori al film è il regista svedese Tomas Alfredson. Non è la prima volta che sul grande schermo compare il personaggio di George Smiley, protagonista di un ciclo di romanzi di Le Carré: lo hanno già impersonato James Mason diretto da Sydney Lumet e Alec Guinness in tv.Anche stavolta il cast è di quelli prestigiosi. È Gary Oldman a ricoprire il ruolo di Smiley, luogotenente di Controllo, come è soprannominato il capo dei servizi segreti britannici (impersonato da John Hurt). Siamo nel 1973. Dopo una missione in Ungheria finita male, Controllo è costretto a dimettersi e con lui anche Smiley. Ma a quest?ultimo viene assegnato un incarico complesso e vitale. Si teme che ai vertici dei Servizi  britannici si annidi una talpa dei sovietici. A Smiley il compito di scoprirla. Naturalmente la situazione è molto più complessa. In ballo ci sono anche gli interessi degli americani. Bisogna fare i conti con l?elusivo Karla, il capo dello spionaggio russo che Smiley, in gioventù, ha avuto modo di incontrare. Soprattutto il vertice dell?MI6, chiamato Circus, è un luogo dove nuotano squali dai denti affilati come il neo capo Percy Alleline (Toby Jones) o Bill Haydon (Colin Firth). Non solo, anche gli agenti operativi hanno i loro guai: a cominciare da Ricky Tarr (Tom Hardy) che in missione a Instanbul si è legato a una ragazza russa che crede voglia tradire i suoi, o come Jim Prideaux (Marc Strong), al centro dell?operazione in Ungheria. In mezzo a loro Smiley, che Gary Oldman rende come un uomo solitario, colpito negli affetti ma freddo e dall?intelligenza acuta.