Lady Bird, liceale fuori dal comune

Saoirse Ronan protagonista del film di Greta Gerwig candidato all'Oscar
Saoirse Ronan è Lady Bird.
Antonio Mariotti
01.03.2018 23:30

Sarebbe stato quasi inconcepibile che, nell'anno dello scandalo Weinstein e del movimento #MeToo, tra i candidati all'Oscar per il miglior film mancasse un'opera diretta da una regista donna. Lady Bird, lavoro d'esordio dell'attrice e sceneggiatrice Greta Gerwig, non è però una scelta di ripiego, grazie soprattutto alla sua freschezza, al suo tono scanzonato ma al tempo stesso serio nel raccontare una vicenda che non appare certo per la prima volta sui grandi schermi, ovvero il passaggio dall'adolescenza all'età adulta di una ragazza di provincia al suo ultimo anno di liceo, pronta a lanciarsi nella vita universitaria della metropoli tentacolare (in questo caso New York). Buona parte del merito di questa operazione va alla giovanissima protagonista Saoirse Ronan (anche lei in corsa per l'Oscar) che sa dare un ritratto vivacissimo di Christine, autobattezzatasi Lady Bird quale segno di rivolta (e non è certo l'unico) nei confronti del mondo dei «grandi». Altro fattore da non sottovalutare nell'economia del film, l'ambientazione a Sacramento (città che Lady Bird definisce «il Midwest della Californi), luogo apparentemente anonimo ma al tempo stesso carico di riferimenti chiari (la giovane protagonista, ad esempio, abita «dalla parte sbagliata dei binari», ovvero nei quartieri più poveri) e per il quale alla fine non si può che provare un certo affetto. Segno che la regista, che a Sacramento è nata e cresciuta, ha saputo trasmettere in modo perfetto lo spirito che anima una storia d'ispirazione autobiografica. Interessante anche l'ambientazione temporale, l'inizio degli anni 2000, che toglie di mezzo qualsiasi riferimento a internet o tantomeno ai social network e mostra i giovani americani gelosi della loro indipendenza che accettano di malavoglia gli ingombranti cellulari che i genitori regalano loro per essere usati «solo in caso d'emergenza».