La tendenza

Le spillette ritornano

Venerdì iniziano i Giochi invernali a Pechino e nella vicina Hubei. Ma già sale la «febbre» per lo scambio delle preziose «pin», dopo la pausa dovuta alle restrizioni anti coronavirus alle Olimpiadi estive di Tokyo
Una tradizione inaugurata dall’edizione di Atene, già nel lontano 1896
Jona Mantovan
02.02.2022 10:00

Piccole, colorate, con tanti dettagli minuscoli: alcune con i loghi di realtà mediatiche di primo piano, altre create ‘su misura’ da negozi e grandi magazzini, altre ancora provengono direttamente dalle compagini nazionali. Sono le spillette, le «pins», che ritornano. Una tradizione per le Olimpiadi, sin da quelle di Atene del 1896. Atleti, giornalisti, volontari e addetti se le scambiano, da sempre, come gesto beneaugurante e portafortuna. E le Olimpiadi di Pechino non potevano farne a meno. I giochi invernali iniziano venerdì (4 febbraio—a Pechino e nella vicina Hubei), ma già c’è il fermento. Sale la «febbre», insomma, per lo scambio di questi preziosi ricordini. Una tendenza più forte che mai, forse perché dopo alle Olimpiadi estive di Tokyo si è assistito a una ‘pausa forzata’ dovuta alle restrizioni anti coronavirus. «Questa ce l’ho doppia, la scambi con quest’altra?». Inizia la negoziazione, in tutte le lingue e pure a gesti. Lo spirito è perfettamente riassunto nelle parole di James Griffin, che lavora per USA Today: «Forse potresti non conoscere il nome della persona con la quale hai scambiato le spillette, ma hai condiviso un istante insieme a lei. Anche solo pochi secondi. E trovo che ci sia qualcosa di speciale, in questo» (guarda il video allegato a quest’articolo).

«Sì, penso che sia fantastico—continua Griffin—. Ho l’impressione che si scoprano molte storie ogni volta che si incontra qualcuno. Certo, occorre tenere presente il rispetto delle regole anti coronavirus... ma sento di portare un piccolo pezzo di queste storie a casa con me, con ogni spilletta che scambio». L’inviato statunitense mostra fiero alcuni pezzi della sua collezione: «Questi, ad esempio, sono tutti quelli che ho scambiato sinora. Un paio sono speciali, perché non sono nemmeno in commercio. Questi due sono fatti a mano, realizzato da un’addetta della mensa. Li ha portati da me e voleva scambiarli. Ha detto: ‘Solo perché tu lo sappia, questi sono fatti a mano. Li ho costruiti io stessa’. E io ho risposto: ‘I tuoi non li scambierò proprio!’».

I volontari scambiano volentieri i ‘pezzi’ delle loro collezioni con altri visitatori. Racconta una giovane alla Reuters: «Possiamo comunicare con giornalisti di tutto il mondo quando ci scambiamo le spille. Penso che ogni spilla raffiguri i tratti caratteristici della cultura dalla quale proviene. Alcune sono progettate dalle stesse organizzazioni dei media, con i loro loghi e i personaggi dei loro paesi. È molto interessante».
Le spille più ambite dai collezionisti improvvisati si trovano soprattutto nei punti vendita, mentre un angolo speciale ospita una vasta esposizione di spillette provenienti dalle precedenti Olimpiadi, oltre a quelle progettate appositamente per i giochi di Pechino... che non hanno mancato di attirare l’attenzione di curiosi e di «commercianti estemporanei» di spille.

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