Erebus, la nave maledetta

Una delle storie marinare più misteriose e drammatiche, il destino del veliero Erebus, letteralmente scomparso fra i ghiacci artici attorno al 1850, ha tenuto col fiato sospeso generazioni di amanti del mare o semplici curiosi dei fatti di cronaca. Ma come mai il viaggio dell’Erebus, intrapreso nel 1846 con la nave compagna Terror, rivestiva un’importanza così grande? La nave, comandata dal capitano Franklin, avrebbe dovuto scoprire l’agognato passaggio a Nord-Ovest, via abbreviata, qualora percorribile, per commerci di ogni genere fra Occidente e Oriente. Inoltre, la metà del secolo diciannovesimo è caratterizzata dalla supremazia britannica sui mari e la spedizione era il fiore all’occhiello del potente Ammiragliato. Il libro che parla di tutto ciò è Il mistero dell’Erebus ed è firmato da Michael Palin, scrittore già membro dei Monty Python. In ogni caso, nulla andò secondo le previsioni per le navi Erebus e Terror: i naviganti si ritrovarono imprigionati tra i ghiacci per ben tre estati consecutive, le più fredde a memoria d’uomo in Artide, e un estremo tentativo di raggiungere il Canada settentrionale a piedi si concluse in tragedia. Nessuno sopravvisse, nonostante il lancio di decine di spedizioni di soccorso. Solo di recente, negli ultimissimi anni, con una ricca tecnologia a disposizione, è stato possibile individuare i due relitti che giacciono sul fondale marino e alcuni pietosi resti della spedizione.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 31, 2020