Recensione

Il Grigioni italiano nelle pagine degli scrittori

Conoscere le regioni Mesolcina, Calanca, Bregaglia e Valposchiavo attraverso 100 sguardi d’autore raccolti in un volume curato da Gianna Conrad
Un dettaglio della copertina.
Sergio Roic
15.01.2021 16:27

Il Grigioni italiano, così vicino e così coinvolto alle vicende della Svizzera italiana tutta, a volte ci appare distante, con una storia propria. Eppure, per conoscerlo basta poco: si visita a partire dalle città ticinesi in poche ore d’auto o con i mezzi pubblici, e, soprattutto, può essere conosciuto in vista di un incontro concreto attraverso l’arte molteplice di artisti che lo hanno interpretato. E allora diventa utilissimo il libro pubblicato dalla Pro Grigioni italiano un paio d’anni fa, 100 sguardi sul Grigionitaliano, che riunisce pagine emblematiche a proposito delle sue regioni: Mesolcina e Calanca, Bregaglia e Valposchiavo. Curato da Gianna Conrad e prefatto da Silvia Semadeni, il libro accoglie qualche bella illustrazione ma innanzitutto una ricca rassegna di autori che il Grigioni italiano lo hanno conosciuto, vissuto e descritto. Celebri e meno noti, i membri di questa centuria scrivente hanno saputo cogliere la bellezza dei luoghi, il carattere della gente, la diversità delle stagioni. Ecco le parole del Sommo fra di essi, Marcel Proust: «Al nostro fianco luccicavano i ghiacciai. Ai nostri piedi un selvaggio paesaggio d’Engadina, verde cupo, era percorso da torrenti. Poi, una collina misteriosa; e più avanti, pendii violetti volta a volta svelavano e nascondevano una vera e propria contrada blu, uno splendente cammino verso l’Italia».

Armando Dadò Editore/Pro Grigioni italiano, 2018; 264 pagine.
Armando Dadò Editore/Pro Grigioni italiano, 2018; 264 pagine.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 44, 2020

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