La Gelosia nel mondo moderno

Gelosia di Camilla Baresani è un romanzo da leggere. Perché? In uno stile piano e a tratti scanzonato, a volte persino un po’ cinico, la scrittrice di Brescia dipinge un (terribile) ritratto del mondo d’oggi, visto dalla parte italica, ma non solo, perché tutto ciò che vi si frammischia – viaggi all’estero per fini commerciali o «umanisti» – porta la stessa medesima «firma»: siamo stati messi al mondo per godere, lamentarci, sopraffare gli altri, imitare alcuni altri. La storia è quella del bell’Antonio, maschio caprese in cerca di riscatto sociale nel mondo del lusso. Durante un convegno organizzato sulla sua isola incontra la gardese Bettina, biondona proprietaria di un campeggio in riva al lago nordico. È amore a prima vista e il matrimonio è inevitabile. Ma non basta (non basta mai, a quanto pare). Il mancato arrivo di un figlio biologico spinge Antonio a Milano dove fonda una ditta di prodotti esclusivi per alberghi di lusso. Mentre prende corpo un boccaccesco giro del mondo o quasi alla ricerca del bambino da adottare (questo con Bettina), a Milano (con Sonia, la misteriosa segretaria) Antonio vive una storia d’amore clandestino passionale e senza domani (anche se poi si protrae per cinque anni). Il finale non ve lo svelo, il romanzo è una pugnalata al cuore alla parte dell’Occidente (la gran parte) crasso e, tutto sommato, vuoto.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 47, 2020