Recensione

La vita di William Stoner, il mondo dell’immaginazione

Riproposto in italiano il libro «cult» di John Williams tra i più grandi romanzi americani del ventesimo secolo
Un dettaglio della copertina.
Sergio Roic
01.02.2021 11:20

Stoner, il romanzo di John Williams scritto nel 1965 e riproposto in italiano da Fazi, è un oggetto di culto – o meglio, di meravigliata fruizione – che da generazioni, ormai, appassiona i lettori a una storia che, in apparenza, non parla di nulla. E, invece, parla di tutto; di tutto ciò che è umano, sensibile, giusto e ingiusto, insomma, di una vita esemplare. Perché la vita del professore dell’università del Missouri William Stoner può essere davvero d’esempio di ciò che a prima vista sembra ordinario ma che è invece straordinario in un uomo. Stoner, figlio di contadini, va a studiare agraria alla Columbia. Ma ben presto si accorge di essere dotato e attratto dalle lettere. Cambierà corso di studi e diventerà insegnante di letteratura inglese all’università che ha frequentato. Si sposerà con una donna difficile. Metterà al mondo una figlia infelice. Conoscerà e dovrà rinunciare a una storia d’amore travolgente. Ecco, la vita di Stoner sembra contenuta in queste poche informazioni, ma in realtà la sua esistenza è contraddistinta da una passione incontenibile per il meglio della produzione letteraria. Il mondo dell’immaginazione e della creatività, espresso in parole e frasi, può essere, nel caso dell’uomo, un tutto comprendente in grado di rendere significativa la vita di chi vi si immerge. Lo garantisce un esperto, lo garantisce Stoner.

Fazi Editore, 2020; 332 pagine.
Fazi Editore, 2020; 332 pagine.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 8, 2020

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