L’anno Mille di Ken Follett

Ken Follett, re dei bestseller con i suoi romanzi storici che dipingono ora la contemporaneità – i tre romanzi sulle guerre mondiali – ora il passato di un’Inghilterra descritta attraverso personaggi realmente esistiti e altri frutto della fantasia dello scrittore, ci regala una nuova avventura retrocedendo sempre di più nel tempo fino a fermarsi, in Fu sera e fu mattina, in un Paese ancora agli albori nei paraggi dell’anno Mille. È curioso il fatto che Follett non accenni mai, nelle quasi 800 pagine del romanzo, al millenarismo e ai millenaristi. Infatti, egli è troppo preso con le vicende reali e concrete che accadono nell’Inghilterra meridionale di quel tempo per occuparsene. Lì e allora ha luogo una dura lotta per il potere, ma soprattutto per i diritti, tra una famiglia di nobili che domina tutta la regione e la popolazione sottomessa. L’elemento che metterà in questione tutto quanto, oltre agli onnipresenti predoni vichinghi saccheggiatori dell’area, è la giovane e bella normanna Ragna, figlia del principe Hubert. Essa andrà in sposa al capo famiglia Wilwulf e ciò ingenererà una serie di avventure, cambiamenti, colpi di scena e via andare consoni ai torrenziali romanzi di Follett. Sullo sfondo, ma in realtà in primo piano, l’Inghilterra del tempo, prepotente, rozza, machista, violenta e pur tuttavia con un germe di civiltà pronto a sbocciare.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 44, 2020