Recensione

Un terribile delitto nella Londra bene

La scrittrice Jill Dawson getta nuova luce sull’omicidio di Sandra Rivett, restituendo, romanzato quanto basta, un lucido racconto di quanto accaduto nel 1974
Un dettaglio della copertina.
Sergio Roic
12.02.2021 18:59

Jill Dawson, una delle scrittrici più in voga dell’Inghilterra contemporanea, ha l’abitudine di basarsi su fatti reali per sviluppare i suoi romanzi. Ed è attorno a un efferato omicidio compiuto da un lord inglese a Londra nel 1974 che prende corpo Un inutile delitto, libro scritto sapientemente con ottime introspezioni psicologiche dei protagonisti. La vittima, una tata venuta dalla provincia, di nome faceva Sandra Rivett: nel romanzo essa prende il nome di Mandy. Al suo primo impiego, affascinata e impaurita dalla grande città, Mandy, una ragazza con alle spalle un passato «segreto» (appena quindicenne ha dato alla luce un figlio), rimane ammaliata da un lord separato dalla moglie, ricco, potente e affascinante al punto da farsi chiamare, amichevolmente, Dickie dagli amici e praticamente da tutti. I personaggi di Mandy, dell’abbandonata moglie di Dickie Katherine, dell’amica Rosemary, dello stesso Dickie sono descritti con rara sapienza, mentre con le pagine avanza la consapevolezza dell’orrore che si prepara...

Carbonio Editore, 2019; 297 pagine.
Carbonio Editore, 2019; 297 pagine.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 2, 2020

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