#raccontaloagiorgia

Licenziamo i pregiudizi!

La rubrica settimanale #RaccontaloaGiorgia ospita Vanessa Ruffini, happiness manager e facilitatore mindfulness: ecco alcuni consigli pratici per creare un ambiente di lavoro sano e collaborativo – PUNTATA 7
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Giorgia Cimma Sommaruga
27.01.2022 12:41

Il buon Aristotele chiosava perentorio: «L’uomo è un animale sociale», per Cicerone invece «l’uomo è socievole per natura». I rapporti interpersonali sono alla base della vita di tutti noi, e non è quindi un caso che nel corso degli anni sia diventato sempre più importante ridisegnare le risorse umane in ambito aziendale. Siamo tutti d’accordo che andare al lavoro ogni tanto è difficile e faticoso. La soluzione? Rendere il nostro impiego una esperienza appagante. Perché? Beh, indubbiamente è proprio la qualità delle relazioni che riusciamo ad instaurare con i colleghi (anche con quelli che meno ci piacciono) a rendere un ambiente di lavoro piacevole. Scopriamo come farlo grazie all’ospite di #RaccontaloaGiorgia: Vanessa Ruffini.

Hey, stacanovisti della scrivania, veterani della busta paga, habitué del completo. Sì, mi rivolgo proprio a voi! Quante volte vi è capitato di guardare le nuove leve e recitare spavaldi: «Certo che le nuove generazioni non hanno proprio voglia di fare niente!», oppure «è proprio vero che io alla tua età lavoravo molto di più». Ecco. avete capito, mi riferisco proprio ai famosi pregiudizi. Che tutti abbiamo, parliamoci chiaro, ma che soprattutto sul posto di lavoro sono una delle cose più controproducenti che esistano. Per fortuna corre in nostro aiuto l’esperta con una serie di consigli utili. Quello di oggi è: Sì: saper convivere con le diversità; No: giudicare e avere pregiudizi.

In sintesi

«A nessuno piacciono ma ciascuno li ha»: cosa sono? I pregiudizi naturalmente! Quante volte ci è capitato di sentire che gli italiani sono tutti mafiosi a causa del celebre film Il Padrino? Oppure che i tedeschi bevono solo birra a causa dell’Oktoberfest? Eccoli qui, i pregiudizi. Atteggiamenti che si creano all’interno di un gruppo o singolarmente, caratterizzati dall’assumere posizioni di favore o sfavore in riferimento a una persona o a un certo tipo di pensiero. Inoltre – nella maggior parte dei casi – i pregiudizi sono infondati poiché nascono da predilezioni immotivate. Quante persone dopo aver letto di un caso di cronaca nera che ha visto coinvolto un ragazzo di origini extracomunitarie dicono: «Questo è extracomunitario, non lo assumo!». Non scherziamo, spesso queste forme di giudizio sono condizionate dall’origine culturale di un determinato Paese e dalle persone che ci circondano. Specialmente in ambito lavorativo queste false convinzioni ci condizionano negativamente e non permettono né la crescita personale, tanto meno quella aziendale. I pregiudizi sono scorciatoie mentali. Vediamo come vincerli.

Ecco i consigli dell’esperta

Consapevolezza. Tutti d’accordo sul fatto che i pregiudizi siano controproducenti in generale e, in particolare, sul posto di lavoro? Molto bene. Ma la consapevolezza di cui parlo non è questa, bensì quella che ci fa realizzare che noi - questi pregiudizi - li abbiamo e dobbiamo contrastarli per il nostro bene. Non sono altro che scorciatoie mentali, e se sappiamo come affrontarle le vinceremo. Perché dobbiamo prendercela con le ragazze più giovani al lavoro solo perché nostro marito ci ha lasciato per una donna più giovane di noi? Riflettiamoci. Rendere la vita difficile ad una persona per un motivo infondato rende, automaticamente, la vita difficile anche a noi.

Possiamo imparare da tutti. Vi siete mai chiesti perché “odiate” quel collega? Spesso accade perché la caratteristica che più ci infastidisce di una persona è quella che non ci appartiene. Non serve a nulla giudicare le diversità. Collega arrogante? Presuntuoso? Oppure ignavo che non prende mai parola? Ognuno di noi ha delle caratteristiche caratteriali. Queste caratteristiche non saremo di certo noi a cambiarle. E allora? Prendiamo spunto proprio dagli aspetti che più ci infastidiscono. «Certo che Gaia si crede la più bella di tutte, guarda come si veste per venire in ufficio!». Certamente l’atteggiamento di Gaia potrà infastidirti, ma pensa che proprio quell’atteggiamento potrebbe spronarti ad apprezzarti e valorizzarti di più. «Che nervoso che mi fa venire Andrea: si sente superiore a tutti!». E se proprio questo atteggiamento ti facesse pensare: «Devo valorizzarmi maggiormente, io valgo non sono inferiore a nessuno». E quel collega schivo che non parla mai? Magari ci ispira a comprendere che a volte è meglio tacere piuttosto che parlare a vanvera.

Sdrammatizzare. Dopo aver preso coscienza di avere dei pregiudizi e averli superati, potrebbero esserci ancora delle antipatie: siamo umani! Ma cerchiamo di vedere il “diverso da noi” come qualcosa che potrebbe diventare “parte di noi”. Ad esempio: proviamo a vedere quei colleghi che proprio non sopportiamo a causa di un pregiudizio che non riusciamo a scardinare, come i personaggi di un film. Magari quelli più antipatici del film, i guastafeste, quei personaggi attorno ai quali – per le loro caratteristiche negative – si crea talmente tanta comicità che finiscono quasi per piacerci. Perché? Beh, perché i nostri colleghi sono esseri umani, ed è importante convivere con le loro diversità e accettarli per quello che sono.

Se avete domande o desiderate consigli potete scrivere un’e-mail a [email protected] con oggetto «#RaccontaloaGiorgia». Tutte le e-mail saranno lette dall’esperta, che il 24.02.2022, alla fine delle dieci puntate, risponderà in una diretta sui profili Instagram e Facebook del CdT.