L'ultimo giorno della vita di Oscar

Nel toccante "Prossima fermata: Fruitvale Station"
Antonio Mariotti
20.03.2014 00:30

Oscar Grant, ventiduenne di colore della Bay Area, con alle spalle un soggiorno in prigione per rissa, disoccupato ma ben deciso a non farsi risucchiare dallo spaccio, con una compagna che lo ama e una bambina di cinque anni che lo adora, circondato da amici e familiari che lo considerano una persona molto importante, è diventato un simbolo nella regione di San Francisco e in tutti gli USA dopo la sua morte. Oscar è stato freddato senza alcun motivo da un poliziotto bianco durante un controllo di routine in una stazione della linea ferroviaria locale la notte di Capodanno del 2008. Decine di persone hanno filmato la scena con il loro cellulare, ma il colpevole è stato condannato a soli due anni di prigione per «omicidio involontario». Per far sì che simili drammatici episodi, e le conseguenti ingiustizie non si ripetano, l?esordiente regista e sceneggiatore Ryan Coogler (pure lui di colore, coetaneo di Oscar e per di più residente nella stessa regione) ha voluto raccontare questa storia. Senza sensazionalismi né esagerazioni, ma permettendo allo spettatore di conoscere Oscar e di passare insieme a lui le ultime 24 ore della sua vita. Prossima fermata: Fruitvale Station (nelle nostre sale in versione originale con sottotitoli francesi e tedeschi) è film duro, senza troppi fronzoli, ma assai ben costruito (è in pratica un lungo flashback) e sempre più ricco di emozioni man mano che ci si avvicina al tragico finale. Un risultato eccellente per l?opera prima di un regista fresco di diploma, che ha ottenuto il Gran Premio della Giuria e il Premio del pubblico al Sundance Festival 2013.

In questo articolo: