Il caso

Ma Babbo Natale, quindi, è stato inventato dalla Coca-Cola?

La risposta è no, ma il mito è talmente diffuso che la stessa azienda è intervenuta per precisare: «Abbiamo solo contribuito a diffonderne l'immagine contemporanea»
Red. Online
24.12.2025 13:45

«Coca-Cola non ha creato la leggenda di Babbo Natale». Il colosso delle bevande, alla fine, è intervenuto sull'annosa questione. Già, perché il mito secondo cui l'azienda avrebbe inventato la figura del portatore di doni natalizi, Santa Claus, persiste. Al punto da costringere Coca-Cola a prendere ufficialmente posizione. Intendiamoci: la marca di bibite ci ha messo del suo, raffigurando un uomo anziano, barbuto, con i capelli bianchi e corpulento, vestito di rosso e bianco, in una sua pubblicità degli anni Trenta. Di qui l'ammissione di colpevolezza: sì, abbiamo contribuito a plasmare e diffondere l'immagine contemporanea di Babbo Natale. 

Coca-Cola ha spiegato che, nel 1931, l'illustratore Haddon Sundblom, su incarico dell'azienda, ha creato l'immagine di un uomo panciuto con un cappotto rosso e bianco. Questa rappresentazione, diffusa a livello internazionale in pubblicità e manifesti, è poi diventata lo standard visivo in varie rappresentazioni di Babbo Natale. Tuttavia, le vere radici del moderno Babbo Natale affondano in tempi molto più remoti. Storicamente, la figura si basa su san Nicola di Bari, noto anche come san Nicolao, un vescovo del IV secolo proveniente dall'attuale Turchia. Nell'Europa medievale si diffusero leggende su san Nicola, patrono dei bambini e dei poveri, dando origine a numerose tradizioni regionali. La figura ha poi raggiunto il Nord America nel XVII secolo attraverso gli immigrati olandesi.

Sono stati proprio i coloni di Nuova Amsterdam, la futura New York, a gettare le basi di Santa Claus. Come? Introducendo la figura di «Sinterklaas». Poiché molte congregazioni protestanti, in Nord America, rifiutavano la venerazione dei santi cattolici, in seguito la consegna dei regali si spostò dal giorno di San Nicola, il 6 dicembre, giorno della morte di san Nicola di Bari, al Natale. Il 24 o 25 dicembre. Nel XIX secolo Babbo Natale assunse una forma letteraria. Già nel 1809, infatti, lo scrittore Washington Irving lo descrisse come un allegro e paffuto olandese. Un'influenza decisiva venne dalla poesia A Visit from St. Nicholas del 1823, che per la prima volta riunì elementi chiave come la slitta trainata dalle renne, la visita notturna attraverso il camino e la distribuzione dei regali. Verso la fine del XIX secolo gli illustratori dell'epoca perfezionarono l'aspetto visivo.

Il caricaturista di origine tedesca Thomas Nast, ad esempio, sviluppò le caratteristiche visive a partire dal 1863 per la rivista statunitense Harper's Weekly. Creò un uomo robusto e barbuto in varie versioni rosse e bianche, che veniva raffigurato mentre viveva al Polo Nord, supportato da elfi aiutanti e alle prese con liste di desideri. Le immagini di Nast, utilizzate ancora oggi, furono riprese dall'illustratore della Coca-Cola. Il Babbo Natale di Haddon Sundblom, reso in modo caloroso, umano, amichevole, avvicinabile, ha conferito alla figura un aspetto unitario.

Con la diffusione della cultura pop statunitense dopo la Seconda Guerra Mondiale, questa versione di Babbo Natale si è affermata in tutto il mondo ed è durata fino a oggi.