La storia

Ma OnlyFans è un sito a luci rosse o no?

È la piattaforma del momento ed è molto popolare fra chi lavora nell’industria porno, ma i suoi creatori ribadiscono che i contenuti al suo interno sono molteplici e diversi: dalla cucina al fitness, passando per le celebrità – E intanto le possibilità di guadagno aumentano
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Marcello Pelizzari
17.03.2021 17:00

OnlyFans. Nel nome è racchiusa una promessa. Quella di avvicinare, e pure di molto, il pubblico a chi crea contenuti. Bene, ma di cosa stiamo parlando? Di una piattaforma social, l’ennesima verrebbe da dire. Gestito da Londra, il servizio è pensato – genericamente – per i «creatori di contenuti» di qualsiasi tipo. Creatori che, soprattutto, possono guadagnare denaro direttamente dagli utenti tramite abbonamenti. Di per sé niente di rivoluzionario. Siamo nel campo, piuttosto ampio, della domanda e dell’offerta. Ma OnlyFans si spinge oltre, promettendo lo sviluppo di «relazioni autentiche» fra artista e relativa fanbase.

Modello 80-20

La popolarità, crescente, di questa nuova frontiera social è legata a doppio filo a un particolare. Se è vero che sono ospitati contenuti di ogni genere, a cominciare dal fitness, è altrettanto vero che a spadroneggiare è l’intrattenimento per adulti. E questo perché, banalmente, la politica di OnlyFans in merito ai contenuti è larga, anzi larghissima. Così, foto di nudo integrale possono tranquillamente trovare spazio. E i guadagni, per chi condivide, possono essere importanti: la piattaforma paga l’80% delle commissioni riscosse dagli utenti direttamente al creatore di contenuti, trattenendo il restante 20%.

L’abbonamento

Simile a piattaforme più note come Instagram o Facebook, OnlyFans ha compiuto – per così dire – un ulteriore passo in avanti. Tutti i profili sono privati: per accedervi e, quindi, visionare il materiale pubblicato è necessario sottoscrivere un abbonamento al singolo profilo. Non basta, dunque, mandare una richiesta di amicizia come avviene chez Zuckerberg ma appunto è necessario abbonarsi. Il tariffario parte da un minimo di dieci dollari per arrivare, nel caso degli account più popolari, fino a centinaia di dollari.

Il caso Bella Thorne

I numeri, adesso. E il tipo di contenuti. Lanciato nel 2016 da Tim Stokley, nell’anno della pandemia – il 2020 – ha superato i 50 milioni di utilizzatori. Ora viaggia oltre i 100 milioni mentre la compagnia ha versato qualcosa come 3 miliardi di dollari ai cosiddetti creatori. Detto che attrici e attorni porno sono presenti in massa, sarebbe sbagliato definire Onlyfans un sito, o meglio un social, hard. Semmai, l’elevato carattere privato della piattaforma e il fatto che non abbia grossi filtri di censura hanno rappresentato e rappresentano un terreno fertile per la divulgazione di contenuti per adulti. Contenuti che hanno subito un’accelerazione importante complice il lockdown.

Di più, la compagnia sta cercando di battere anche altre strade e altri territori, come la musica e più in generale il mondo dello spettacolo. Ma anche artisti nel senso più ampio del termine e chef. Sono diverse, ad ogni modo, le celebrità che hanno utilizzato e utilizzano il social del momento. Bella Thorne, ad esempio, in una sola settimana ha fatturato 2 milioni di dollari proponendo contenuti inediti (e «safe for work» per chi se lo stesse chiedendo, cioè visibili anche sul posto di lavoro perché non hard).

Facebook non è contento

Tutto molto bello. Ma come hanno reagito i social più grossi e conosciuti? Male, ovviamente. Anche perché, spesso, le varie celebrità – un po’ come Elon Musk quando su Twitter annunciò il suo ingresso in Clubhouse – hanno usato Facebook e Instagram per avvisare i propri seguaci. Della serie: venite di là, su OnlyFans, per avere dei contenuti davvero esclusivi. Il colosso di Mark Zuckerberg sta cercando di ostacolare in tutti i modi questa pratica attraverso una modifica del proprio regolamento. D’altronde, chi si ferma è perduto. Lo stesso Twitter ha reagito all’espansione di Clubhouse proponendo e promuovendo Spaces, una funzione che implementa le conversazioni audio sul social dei cinguettii. Non solo, ha già rilasciato una versione beta per gli utenti Android anticipando, di fatto, proprio Clubhouse che sbarcherà sul sistema operativo «a breve».