La recensione

Max Gazzé e le teorie matematiche di Leonardo

Dopo l’avventura sanremese il poliedrico artista romano pubblica un album di canzoni argute, registrate «alla vecchia maniera» assieme gli amici della Magical Mystery Band nelle quali, oltre a svelare il perché di alcuni travestimenti all’Ariston mette in mostra una «forza tenace e antica»
Max Gazzé (53 anni). «La matematica dei rami» è il suo undicesimo album da solista.
Alessio Brunialti
15.04.2021 06:00

Ha divertito tutti, Max Gazzè, durante l’ultimo Festival di Sanremo. Più che per Il farmacista, il brano in gara, per la scelta di camuffarsi diversamente in ogni sua apparizione sul palco dell’Ariston. È stato Leonardo e Dalì e in finale, quando sembrava essere sé stesso, solo più pettinato e sbarbato, come un Clark Kent che diventa Superman e si lancia sulla gente (con esiti, va detto, disastrosi). Poi, però, c’è l’album e lì la simpatia del cantautore e musicista non si vede.

LA MATEMATICA DEI RAMI (Universal Music)Questa la tracklistConsiderandoIl vero amoreUn’altra adolescenzaDel mondo (Cover CSI)Le casalinghe di ShanghaiIl farmacistaL’animale guidaAttraversoAutoanalisiFiglia
LA MATEMATICA DEI RAMI (Universal Music)Questa la tracklistConsiderandoIl vero amoreUn’altra adolescenzaDel mondo (Cover CSI)Le casalinghe di ShanghaiIl farmacistaL’animale guidaAttraversoAutoanalisiFiglia

La matematica dei rami non tradisce le aspettative con il suo pop arguto e intelligente dove trova una collocazione, fortunatamente, la versione di Del mondo dei CSI portata sempre a Sanremo, assieme a Daniele Silvestri, che è presente in tutto il disco. Con lui quella Magical Mystery Band che, al di là del chiaro riferimento beatlesiano nel nome scelto, è un vero e proprio gruppo di lavoro che comprende Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Daniele «il Mafio» Tortora: «Live set e live recording alla vecchia – racconta Gazzè – roba da anni Settanta, ore piccole di pura passione, risate, idee e armonie a confronto. In un momento in cui il mondo è costretto alla distanza, noi abbiamo avuto la fortuna di riunirci. L’incredibile intensità di questo ritrovarci improvvisamente vicini, strumenti in mano, dopo tutti questi mesi, credo si senta in ogni nota di queste canzoni». Sì, ha ragione, si sente: l’album è compatto, fin dalle prime note di Considerando, il brano collocato in apertura che sembra riprendere ed estendere il discorso di Vieni a vivere con me di Luca Carboni (un brano, quello, che ha già 34 anni: mamma mia!). Tra le canzoni notevoli Figlia, che non va neppure spiegata, Autoanalisi, che dal titolo si potrebbe presumere lenta e riflessiva e invece è perfino danzereccia.

Max Gazzé nei panni di Leonardo da Vinci sul palco del festival di Sanremo (Foto RAI)
Max Gazzé nei panni di Leonardo da Vinci sul palco del festival di Sanremo (Foto RAI)

Resta da spiegare il titolo e qui lasciamo la parola all’autore: «Rubando la tesi di Leonardo Da Vinci (ecco perché il travestimento! - ndr), come l’albero sembra seguire un andamento caotico nella crescita dei suoi rami per resistere al vento, così anche noi nell’apparente casualità delle nostre interazioni, dei nostri diversi suoni, delle diverse intenzioni, abbiamo trovato una forza tenace e antica, un’elastica ed armonica resistenza di cui andiamo fieri». E fanno bene: il risultato è notevole anche se c’è un’unica vera critica da fare: Il farmacista, fra tutti i pezzi, non è quello che si fa ricordare di più. Forse per il Festival sarebbe stato meglio scegliere proprio Considerando, oppure la contagiosa e sixties Il vero amore, ma ormai è andata così.