"Millenium" diventa un thriller patinato

Il remake americano del primo episodio della serie è firmato da David Fincher
Marisa Marzelli
09.02.2012 23:59

La trilogia dello scrittore Stieg Larsson Millennium, pubblicata in Svezia tra il 2005 e il 2007, è diventata un caso editoriale internazionale e quasi subito ne è stata tratta una trilogia cinematografica di matrice scandinava. Ora gli americani hanno deciso di realizzare un remake cinematografico della trilogia, ancora ambientata in Svezia, affidando il primo capitolo, intitolato in italiano Uomini che odiano le donne, alla regia di David Fincher. Lisbeth Salander, la hacker asociale, tostissima e infelicissima, uno dei più intriganti personaggi femminili della recente storia del cinema è interpretata da Rooney Mara, brava, ma che non sfugge all?effetto déjà vu. È interessante confrontare il nuovo film con la versione scandinava per verificare ancora una volta come l?industria americana lavori in modo differente rispetto agli europei. La sceneggiatura ha sfrondato elementi diversi rispetto al film del 2009 diretto da Niels Arden Oplev. Così il thriller risulta più chiaro, mentre la narrazione si focalizza maggiormente sull?investigazione di Mikael e Lisbeth e sul loro rapporto sentimentale. L?altra pellicola era più modesta e senza grandi pretese spettacolari, ma mostrava più attenzione per l?aspetto socio-politico. La versione americana invece preferisce virare sul poliziesco patinato, con maestose riprese sotto la neve e un protagonista famoso: uno stropicciato Daniel Craig che non prescinde dall?appeal di James Bond. La regia ha pur sempre la firma di David Fincher, sulla carta garanzia di autorialità. Ci sono sì alcune sequenze più intense e una generale eleganza, ma il tutto risulta freddamente illustrativo.