Lutto

Morto a 84 anni il cantante Fred Bongusto

Era malato da tempo - «Una rotonda sul mare» fu uno dei suoi più grandi successi
Fred Bongusto ai tempi d’oro. © Wikipedia
Red. Online
08.11.2019 09:09

Per molti il nome di Fred Buongusto, scomparso ieri all’età di 84 anni dopo una lunga malattia, è legato unicamente a Una rotonda sul mare, canzone che come poche altre riuscì a fissare un’immagine romantica delle estati degli anni Sessanta, durante le quali l’Italia cercava di scrollarsi di dosso le scorie della guerra e di rifarsi un’immagine ed un futuro sull’onda del boom economico. Ed in effetti di quell’apparentemente dorato periodo Alfredo Antonio Carlo Buongusto (questo il nome completo del cantante) è stato uno dei cantori, benché il suo stile ed il suo spessore artistico si distanziassero parecchio da quelli di buona parte dei cantanti balneari. Sfruttando la sua timbrica forte, calda che accentuava con un inconfondibile «birignao» e un mai sconfessato amore per le atmosfere confidenziali alla Frank Sinatra, Nat King Cole e Tony Bennett, Bongusto si era infatti cucito addosso il ruolo di crooner italiano, di ambasciatore di quelle atmosfere eleganti da night club nelle quali si muoveva con scioltezza senza mai rinunciare ad un tocco di garbata ironia.

Non solo night club

Ma anche ridurre Fred Bongusto ad un cantante da night club (ancorché nell’accezione colta di quel periodo, quando i locali notturni erano raffinati dancing che ospitavano spettacolo di qualità, tanto da aver rappresentato una fondamentale palestra per tutti gli artisti dell’epoca) è riduttivo. In carriera l’artista si è infatti cimentato con grande successo sia con la grande tradizione partenopea (tanto che per lungo tempo molti hanno creduto che fosse nato e cresciuto all’ombra del Vesuvio, mentre invece era un molisano che viveva a Roma), sia con il sound latino americano (storiche e fortunate le sue collaborazioni con Vinicious De Moraes, Toquinho e Joao Gilberto che gli diedero grande popolarità oltre Oceano) sia, soprattutto, con il cinema. In carriera ha firmato oltre una trentina di colonne sonore, tra le quali qelle de Il tigre di Dino Risi, Malizia e Peccato veniale di Samperi, Venga a prendere il caffè da noi e La cicala di Alberto Lattuada, senza dimenticare buona parte dei film della saga di Fantozzi e lo sceneggiato dedicato a Joe Petrosino, il leggendario poliziotto antimafia interpretato da Adolfo Celi, con la cui sigla (Quattro colpi per Petrosino) arrivò ai vertici delle classifiche. Classifiche che in carriera ha frequentato con tante altre canzoni (Spaghetti a Detroit, Malaga, Frida, Tre settimane da raccontare, Amore fermati, La mia estate con te...) proposte con quella pacatezza, quella leggerezza ma anche quella riservatezza che hanno caratterizzato tutta la sua vita.