Musica

2025: la prima estate senza tormentoni estivi?

Alfa, Kolors, Mengoni e poi? Forse Anna... – La triste realtà è che l’estate non è soltanto vacanza, per chi se la può permettere, ma lo stato d’animo di una società e di un modello di vita
© CdT/Archivio
Stefano Olivari
13.07.2025 06:00

L’estate 2025 sarà ricordata, si fa per dire, come la prima estate italiana senza tormentoni. E non perché non ci siano canzoni nuove di successo, anzi ce ne sono fin troppe, ma perché per la prima volta nella storia pop moderna, diciamo da Edoardo Vianello in poi, pochi artisti hanno pensato di cavalcare l’estate con testi e ritmi estivi. Non ci sono più le mezze stagioni, ma forse nemmeno le stagioni.

Alfa

Fra le tante nuove uscite di queste ultime settimane qualche possibile tormentone catalogabile come estivo comunque c’è, a partire da A me mi piace, dove la freschezza di Alfa sfrutta Manu Chao e la celeberrima Me gustas tu di inizio millennio: una bella sintesi fra rap e reggae, con parole capaci di intercettare l’italiano e il ticinese medio: «Sei luce la mattina - Me gustas tu - La mia serotonina - Me gustas tu - Mi fai alzare l’autostima - Me gustas tu, me gustas tu, me gustas tu - Più del mar Mediterraneo Me gustas tu - Una domenica allo stadio - Me gustas tu». Intergenerazionale, vincerebbe il Festivalbar se soltanto il Festivalbar esistesse ancora. La scuola genovese, da Olly ad Alfa, non ha soltanto un passato.

The Kolors

Animali da tormentone, orgogliosi di esserlo, sono i The Kolors, le cui canzoni peraltro sembrano sempre estive anche quando vengono presentate in pieno inverno a Sanremo: con Pronto come va? Sono meno ispirati rispetto a Italo Disco e Un ragazzo una ragazza, ma si salvano con il funky e le loro tante citazioni, spesso sottovalutate dalla critica: non siamo al livello del basso dei Righeira, ma anche qui fra Raffaella Carrà, I Ricchi e Poveri, Mara Venier e Sergio Caputo chi ha una certa età ha la sensazione di essere connesso con un prodotto comunque per giovanissimi. «Pronto, come va? - La voce tua mi manca - Lo so che ho sbagliato ma chi è che non sbaglia - Tutto bene ma - Ho in testa una domanda - Non mi puoi lasciare il cielo in una stanza». Diversamente dalla concorrenza, i The Kolors non hanno bisogno dell’intelligenza artificiale per scrivere canzoni visto che copiano sé stessi. Anche se questa volta meno bene di altre.

Mengoni e Rkomi

Fra i tanti big poco ispirati, o con autori che magari hanno digitato un prompt troppo generico, un’eccezione positiva è Marco Mengoni con la sua Sto bene al mare, arricchita dai featuring di Rkomi e Sayf (a proposito di genovesi), anche se la ragion d’essere dei featuring quasi mai è artistica. Parole estive ma anche il gospel che tanto piace al vincitore di due Sanremo e addirittura una parte seria, quando si invita a riflettere su chi «sta dall’altra parte del mare» e non vede il mare soltanto come vacanza. Insomma, una canzone con l’ambizione di andare oltre l’estate anche se il ritornello martellante potrebbe stravolgere il senso di tutta un’operazione ben studiata, dalle collaborazioni in chiave streaming ai messaggi criptici di Mengoni ai fan nei giorni che hanno preceduto l’uscita del singolo, il 13 giugno.

Coma_Cose

California-Francesca e Fausto si sono lasciati? Con tutto il rispetto per la loro La Gelosia, il solito ben fatto pop melodico ai confini della dance, il vero tormentone dell’estate riguardante i Coma_Cose è questo. Ingiusta la definizione di Al Bano e Romina 2.0, visto che Al Bano e Romina quando dopo 25 anni si sono separati non si sono più rimessi insieme, mentre invece delle separazioni e riconciliazioni dei Coma_Cose si è perso il conto, per non dire dei loro periodi di pausa, freddezza, incomunicabilità, eccetera. All’ultima rilevazione risultano ancora sposati, in ogni caso proprio gli alti e bassi del loro rapporto sono la benzina delle canzoni. Qui forse hanno sbagliato il timing, perché La Gelosia con le sue citazioni (oggi si chiamano così) di Battisti-Mogol sarebbe stata più sanremese e Cuoricini invece estiva. Certo i temi sono sempre quelli: «Ora, come dei cocci di bottiglia sopra i muri - Ho dei pensieri su di te che mi torturano - E anche se voglio superarli mi feriscono - Dannato me, dannata te, dannato il cielo». Fra palco e realtà, fra marketing e vita, il loro autogossip funziona anche se non è strettamente estivo.

Annalisa e gli altri

Perché non ci sono più i tormentoni di una volta? O anche soltanto del 2024, visto che ‘una volta’ è ormai l’anno scorso… Il colpevole è il solito, cioè lo streaming. In una industria discografica senza dischi, con le classifiche fatte da una minoranza che ascolta compulsivamente pochi artisti, anche chi ha una carriera consolidata deve far uscire un singolo ogni tre mesi, a dir poco, se non vuole sparire dai media e soprattutto dalle ricerche degli algoritmi. Per questo notare che tanti cantanti fanno uscire canzoni in estate è un’ovvietà: sono costretti a farle uscire sempre. È un po’ il caso di Annalisa, regina assoluta dei tormentoni senza stagione, che con Maschio imita Raffaella Carrà con un testo molto intelligente: come ritmo può però funzionare più al bar della spiaggia che in discoteca. Durerà, come durerà la Chill di Ghali, che però è tutto tranne che ballabile. Un puro atto di presenza Bella Madonnina di Tananai, molto grintosa ma non estiva Sesso debole di Elisa, poco centrata e sicuramente non estiva Scelte stupide di Fedez e Clara, mentre la trap timbra il cartellino con Neon di Sfera Ebbasta e Shiva. Jovanotti dal suo ultimo album tira fuori Occhi a cuore che non entra fra le sue migliori cento. Fuori concorso le ballad tipo Amor di Achille Lauro, sarà fino a settembre difficile togliersi dalla testa Anna con la sua bellissima Désolée, che gioca nel campionato del neofemminismo ma anche, visti i pochi veri concorrenti, in quello del tormentone estivo. Da notare che non stiamo confrontando artisti di oggi a Fred Bongusto o Gianni Pettenati, ma a loro stessi gli anni scorsi. La triste realtà è che l’estate non è soltanto vacanza, per chi se la può permettere, ma lo stato d’animo di una società e di un modello di vita. Questa estate sta finendo, come quaranta anni fa quella dei Righeira.