È morto Livio Macchia, chitarrista e fondatore dei «Camaleonti»

«Una stella della musica italiana e internazionale ma soprattutto un mio grande amico, un figlio della nostra Melendugno (provincia di Lecce) che lo ha accolto e amato fino alla fine». Ricorda così il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino, la scomparsa di Livio Macchia, chitarrista dei Camaleonti, originario della città, scomparso a 83 anni.
Nonostante la malattia con cui lottava da anni, il 30 giugno scorso nell'incantevole borgo di Roca Nuova, era riuscito a tenere un grande concerto, nell'ambito del BluFestival, la rassegna estiva di eventi organizzata dal Comune di Melendugno, per festeggiare i 60 anni di carriera dei Camaleonti e ricordare i suoi amici e colleghi che non ci sono più.
«Se ne va una stella del panorama della musica italiana e internazionale - afferma Cisternino -. Il nostro Livio si congeda da noi con gli applausi di chi lo ha amato tanto».
Livio Macchia era nato il 9 novembre 1941 ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari. Cresciuto tra Puglia e Lombardia, aveva scoperto fin da ragazzo la passione per il basso e la voce, iniziando a calcare i primi palcoscenici nei primi anni Sessanta. Si era poi trasferito a Milano, dove aveva fondato I Camaleonti insieme a Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi. Il gruppo ha inciso celebri hit come «L'ora dell'amore», «Applausi», «Eternità», «Viso d'angelo» e «Perché ti amo».