La recensione

«Ghettolimpo», il concept multimediale di Mahmood

Secondo album per il vincitore di Sanremo 2019 che, muovendosi tra sonorità trap e pop con un sapente uso dell’elettronica, amplia il mero concetto di prodotto discografico attraverso connessioni con il videogaming, la tv, i fumetti –Una geniale commistione artistica e di marketing in cui nulla è lasciato al caso
Mahmood, all’anagrafe Alessandro Mahmoud (28 anni). «Ghettolimpo» è il suo secondo album dopo «Gioventù bruciata» del 2019.  © universal music
Alessio Brunialti
17.06.2021 06:00

Chi pensa che i giovani musicisti ragionino a singole canzoni e abbiano dimenticato il vecchio format dell’album, dovrebbe ricredersi ascoltando, ad esempio, Ghettolimpo di Mahmood. Il secondo album dell’artista che ha vinto Sanremo 2019 (e non avrà trionfato come i Måneskin, ma all’Eurovision di quello stesso anno ha comunque strappato un signor secondo posto) non è un «concept», ma ha un concept. Anzi, è un disco che insegna a tanti colleghi come si sta sul mercato oggi, incrociando più piani. Le note ci spiegano che «Ghettolimpo è un Nuovo Mondo dalle molteplici sfaccettature, ogni traccia racconta una simbologia e la storia di un personaggio che, come in un videogioco, si rivela all’ascoltatore brano dopo brano, livello dopo livello.

LA TRACKLIST DI GHETTOLIMPODei – 2:23 Ghettolimpo – 3:54 Inuyasha – 3:54 Kobra – 3:00Baci dalla Tunisia – 4:00 Klan – 2:59 Zero – 4:17 Rubini (feat. Elisa) – 3:48Dorado (feat. Sfera Ebbasta e Feid) – 2:58 Talata - 3:08T’amo – 4:32Karma (feat. Woodkid) – 3:33 Rapide – 4:03Icaro è libero – 2:55
LA TRACKLIST DI GHETTOLIMPODei – 2:23 Ghettolimpo – 3:54 Inuyasha – 3:54 Kobra – 3:00Baci dalla Tunisia – 4:00 Klan – 2:59 Zero – 4:17 Rubini (feat. Elisa) – 3:48Dorado (feat. Sfera Ebbasta e Feid) – 2:58 Talata - 3:08T’amo – 4:32Karma (feat. Woodkid) – 3:33 Rapide – 4:03Icaro è libero – 2:55

Un Olimpo popolato dagli dèi, a cui si uniscono le esperienze degli eroi moderni più semplici, che a volte e spesso arrivano dalla strada, dal ghetto». I riferimenti al mondo del gaming non sono buttati lì a caso: sul sito mahmood.it è disponibile un giochino che fa da cornice alle canzoni, dove è stato possibile ascoltare il primo singolo Inuyasha in anteprima. Superato quel livello si trova Zero, con il video ufficiale, il testo «appositamente ri-editato» con altre immagini, una versione unplugged che sarà poi inclusa nella parte «rarities» dell’edizione in vinile. Ma non è finita. Zero fa parte anche della colonna sonora di una serie tv di Netflix dallo stesso titolo: otto episodi che raccontano la storia di un timido ragazzo – Zero, appunto – con un superpotere, diventare invisibile. Nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano e prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film, ha impegnato Mahmood anche come supervisore musicale. Cosa fa Zero? Disegna fumetti in stile giapponese e, quindi, ecco la pubblicazione digitale di Manga Vibe 3, pubblicato da Shockdom, disegni di Redjet e supervisione, ancora, di Mahmood. Tutto, insomma, è studiato nei minimi dettagli per lavorare a diversi livelli artistici e di marketing e nulla è per caso: l’ultimo singolo, Kobra (niente a che vedere con Rettore), rappresenta anche una joint venture con il marchio Hot Wheels.

Ok, e la musica? Lo stile è quello che Mahmood ha già espresso con l’esordio Gioventù bruciata, tra rap, trap e pop, con un uso sapiente dell’elettronica, testi narrativi, l’onnipresente Dario Faini a/k/a Dardust a produrre il tutto. Non mancano i «feat» con Elisa, anche coautrice di Rubini, Sfera Ebbasta e Feid in Dorado, il francese Woodkid in Karma e ci sono anche citazioni inaspettate come quella di Non potho reposare in T’amo (in pratica costruita attorno al primo verso di quello storico brano). Per farsi un’idea, prima di decidere se basta il Cd oppure se vale la pena investire nel vinile per avere anche il bonus album, basta fare un giro su YouTube dove i brani sono disponibili anche in versione «visual».